Mi rendo conto che in tempi di magra tra il “niente” e il “piuttosto” è di gran lunga preferibile quest’ultimo. Mi riferisco ai 40000 euro stanziati dal Comune a favore degli anziani con basso reddito, che si sostanziano in 1600 bonus-spesa dal valore di 25 euro ognuno. E’ quanto dice lo stesso sindaco Romoli allorché dichiara che non si tratta, di certo, di un intervento risolutivo, ma che in ogni caso costituisce un aiuto. Certo, convengo con il Sindaco, un aiuto caritatevole, quasi un atto di carità cristiana, degno di un circolo di Dame di San Vincenzo, ma sicuramente – di questi tempi – gradito. Quello che invece sorprende è la dichiarazione del vice-sindaco Fabio Gentile che pensa, con quella somma, di “dar fiato ai commercianti”. Con 40000 euro spendibili nei negozi di alimentari entro il 28 febbraio? 25 euro a testa, 0.83 centesimi al giorno in un mese di trenta giorni, quasi a fare il paio con i 40 euro della social-card (euro 1,33 al giorno?In altri paesi europei si interviene con misure strutturali: dall’abbattimento dell’iva all’aumento delle tasse dei ceti più ricchi, vedi l’ Inghilterra bolscevica di Gordon Brown, dagli interventi a favore di industria e sistema finanziario nella “comunarda” Francia di Sarkozy, da analoghi interventi in Olanda e Germania. Da noi, in luogo delle misure strutturali quali il recupero automatico del fiscal-drag o della detassazione delle tredicesime, che avrebbero “liberato” una consistente quota di liquidità, si è scelto di detassare gli straordinari mentre gli operai sono in cassa integrazione o licenziati, per non parlare dei precari. Così ci teniamo ben stretti la social-card da 40 euro ed il bonus comunale da 25 euro “una tantum”, convinti che rilanceranno l’economia, con buona pace dei commercianti.
Dario Ledri
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