Ha ragione il direttore della Caritas di Gorizia don Paolo Zuttion quando denuncia l’insensibilità delle istituzioni di fronte all’incredibile situazione che si è venuta a creare intorno al C.A.R.A. di Gradisca d’Isonzo: vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e disponibilità a collaborare per alleviare le sofferenze e la solitudine di tante persone provenienti da tutto il mondo che hanno bussato alla porta della nostra nazione sperando in una vita affrancata dalla guerra, dalla persecuzione ideologica e dalla violenza.
Hanno torto gli enti che dovrebbero farsi carico della situazione dei richiedenti asilo e che invece non soltanto non riescono a garantire l’alloggio ai sempre più numerosi ospiti della struttura gradiscana, ma addirittura si rifiutano di stabilire fruttuose collaborazioni con la Caritas e tante altre realtà che svolgono il loro mandato di solidarietà “senza se e senza ma” pagando sempre di più di persona, ignorate se non dileggiate dalle amministrazioni locali.
Ha completamente torto chi – come l’assessore regionale Seganti – dopo aver predicato la sicurezza ed aver proposto l’investimento di milioni di euro per salvaguardare i legittimi diritti di tutti non si preoccupa delle decine di richiedenti asilo costretti di fatto ad arrangiarsi con espedienti, con grave detrimento della stessa sicurezza loro e di tutti i cittadini: “meglio pensare ai pensionati di casa nostra” afferma, senza una parola fosse anche di pietà per chi credeva di trovare in Italia un futuro di pace, serenità e giustizia.
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