Il nostro primo cittadino critica pubblicamente tutti quelli che, in occasione della terza inaugurazione del nuovo ospedale, pongono dei dubbi, sollevano perplessità o rimangono scettici. Siamo degli inguaribili pessimisti o c’è veramente qualcosa di inquietante in questa strana inaugurazione? Stiamo ai fatti: la commissione welfare del Comune, allarmata dalle voci che giungono da più parti, chiede al manager dell’Azienda di poter effettuare una visita all’ospedale, prima della sua inaugurazione, in modo da verificare de visu la situazione. La dirigente invia una lettera, di data anteriore alla seduta in cui viene fatta la richiesta e non intestata alla commissione, ma ai sindacati, che, evidentemente, nei giorni precedenti, avevano inoltrato analogo invito. La lettura della lettera crea grande sconcerto ed irritazione:la direzione non si era neppure premurata di cambiare data e destinatario ed aveva mandato lo stesso documento a tutti, adducendo, come motivo del diniego, generiche “ragioni di sicurezza”. Arrabbiati ed ancora più decisi, i commissari reiteravano la richiesta, chiedendo che si stabilisse una data compatibile con i reciproci impegni: risposta uguale, l’ospedale non si poteva visitare. Arriva il giorno dell’inaugurazione e in quella circostanza la dirigente avrebbe potuto invitare la commissione consigliare, scusandosi per i rifiuti precedenti e magari motivandoli, invece niente, non siamo stati invitati né noi, né gli altri consiglieri. Peccato che il S. Giovanni di Dio sia un ospedale pubblico, pagato cioè con i soldi di tutti i cittadini, che hanno dovuto sopportare i disagi connessi alle lungaggini dell’esecuzione, nonché le ingenti spese connesse. Se si tratta di un vero gioiello – come viene detto – perché privare i consiglieri del piacere di vederlo? Se non lo si fa, non ci si lamenti poi se qualcuno dice che quello che viene nascosto non è proprio un gioiello, ma solo bigiotteria.
Anna Di Gianantonio
consigliere comunale Forum, membro della commissione welfare.
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