Nelle rare occasioni in cui l’ex sindaco Brancati incontrava pubblicamente i cittadini evidenziava i grandi passi compiuti nel dialogo con gli amministratori e gli abitanti di Nova Gorica: sull’onda di una favorevole contingenza internazionale si era in quel periodo dato avvio ad un processo di eventi straordinari culminati un anno fa con la definitiva abolizione dei controlli sul confine. Quasi sempre a questo punto qualcuno alzava la mano e, suscitando evidente fastidio nell’interlocutore, diceva: “sì, va bene, ma la città è in condizioni disastrose, non si dovrebbe prima pensare a riparare le buche, a ridare speranza al commercio, a favorire nuovi insediamenti industriali, a valorizzare la presenza universitaria e così via…”?
La differenza fondamentale con l’attuale amministrazione Romoli è che quest’ultima è riuscita a mantenere se non a peggiorare lo status quo (buche sempre più grandi, immondizie dappertutto, ogni giorno la fine di un esercizio commerciale, benzinai sull’orlo della chiusura generale grazie alla cancellazione della zona franca, prospettive industriali zero, rischio concreto di conclusione dell’esperienza universitaria goriziana, record d’attesa nel pronto soccorso del nuovo Ospedale, ecc.) cancellando nel contempo anche le speranze suscitate dai vasti orizzonti europei. Quando una città perde il desiderio di realizzare i propri sogni vuol dire che ormai è proprio diventata vecchia…
Reagisci, non lasciarti annichilire, cara Gorizia!
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