Quale senso ha pronunciarsi contro la povertà, dando pochi soldi ai poverissimi e contemporaneamente tagliando sulla qualità dei servizi sociali? Nel goriziano mancano sette assistenti sociali: l’assessore Romano, che avevo interrogato in proposito, aveva promesso, nel corso di un consiglio comunale, che si sarebbe proceduti con l’assunzione degli stessi,addirittura con contratti a tempo indeterminato: non ci risulta che sia stato fatto. Invece si va avanti sulla strada della finta autogestione delle mense delle scuole materne,è allo studio la cessione a privati del servizio del trasporto scolastico, si chiede al personale degli asili nido di spostarsi nella scuola materna, dopo aver maturato anni di esperienza nei nidi, solo perché si vuole risparmiare sulle assunzioni nella scuola dell’infanzia. Il concetto di welfare della nostra giunta è un ritorno all’altro secolo: pochi spiccioli ai poverissimi, per chi ha soldi il privato, per gli altri servizi sempre più scadenti e lavoro precario ai dipendenti. Con questi provvedimenti, privi di una prospettiva strategica che faccia il punto sui bisogni e delinei un percorso in cui i servizi siano visti non solo come un onere per il comune, ma una possibilità di sviluppo per la città, si andrà poco lontano. Il fatto è che questa giunta sta galleggiando, con poche risorse, ma quello che è più grave, priva di idee e di un progetto sul possibile sviluppo economico, culturale e sociale della città.
Anna Di Gianatonio
A me pare che oggi più di ieri ci si dovrebbe render conto che lo sviluppo di economico, culturale e sociale passa per il riconoscimento del proprio territorio.
Dall’apertura dei confini, i cittadini di Gorizia e di Nova Gorizia, giorno dopo giorno, si muovono, abitano, vivono e riconoscono come loro, il territorio più ampio formato dalle due città, da questo unico polo urbano.
Non lo hanno capito gli amministratori comunali di Gorizia, non riconoscono come loro questo territorio, e per questa ragione non hanno idee e progetti per il suo sviluppo.