Un opinione comune, condivisa da molti, è che un centro commerciale rappresenti sempre e comunque un’opportunità di sviluppo per il territorio. E’ veramente così?
Un tempo il territorio era conosciuto e attraversato. Passo dopo passo. Piazze e strade di Gorizia erano gli spazi pubblici, a volte vivaci e a volte tranquilli, di una comunità che in quegli spazi si riconosceva; erano il luogo in cui anziani e bambini, operai e professori, si ritrovavano e partecipavano alla vita della città. Erano il perno tra le famiglie e la società: il luogo in cui gli abitanti diventavano cittadini, in cui si vivevano gli interessi, le necessità, le emozioni comuni a tutti.
Oggi gli stili di vita sono cambiati: passiamo il tempo in casa e il mondo lo conosciamo per come ce lo raccontano alla TV. Usciamo per produrre e per comperare. Viviamo ed esercitiamo il nostro dovere di consumare nelle strade e piazzedi un centro commerciale. Ci muoviamo assieme ad una moltitudine di individui privi diidentità, non più l’operaio o il professore. Siamo sempre più soli e poveri di relazioni. Abbiamo la casa lontana dal centro commerciale recintato, controllato, sicuro ed esportato fuori dalla città. Per arrivarci adoperiamo sempre l’automobile. Oggi, casa e automobile, dopo esser state per anni motore di questo modello di crescita, mandano in crisi l’economia del mondo e la nostra. Ed ecco le conseguenze anche da noi: a Gorizia i piccoli negozi chiudono e i luoghi di incontro quotidiano spariscono. Il sabato di apertura dei saldi, Gorizia era vuota! Tutti al Qlandia o all’outlet di Palmanova.
Sappiamo qual’è il nostro territorio o ne abbiamo perso il controllo? Ci stiamo abituando a non guardare più l’ambiente, a non sentire più l’aria, a non frequentare più gli spazi pubblici.
Come se non bastassero quelli esistenti, ci vengono assicurati due nuovi centri commerciali: uno in via Terza Armata e un altro in città. E ci viene raccontato che saranno una opportunità di sviluppo per il territorio.
Centro o periferia il trucco è lo stesso: un privato compera i terreni e lancia un progetto innovativodi riqualificazionedi un’area che viene definita depressa, si inventa per l’operazione un bel nome senza senso e gli amministratori pubblici promettono migliaia di nuovi posti di lavoro. Tutti creati dal nulla.
Per indovinare il seguito basta guardare Gorizia oggi: i negozi chiudono e la disoccupazione aumenta. E assieme a quelli del commercio si svuotano gli spazi pubblici e i luoghi di incontro quotidiano.
Altro che territorio ed occupazione, così si sviluppa solo il conto in banca degli investitori che gestiscono queste operazioni.
E in questo modo Gorizia perde il suo ruolo di città come luogo di socializzazione, la sua importanza e la sua influenza sul territorio circostante. E noi smarriamo il contatto con la città, il nostro partecipare alla sua vita.
La compagnia dei transalpini
potrebbe la fantomatica compagnia dare più indicazioni? Chi specula? Chi compra le aree e fa “fantomatici progetti”? Insomma più precisione. Perchè il centro commerciale non andrebbe bene a Gorizia?
Non va bene perché Gorizia ha già spazi, negozi e centri commerciali a sufficienza.
I negozi in città chiudono e altri chiuderanno se e quando nuovi centri commerciali saranno fatti. E Gorizia si svuoterà e degraderà ancora di più: l’amministrazione comunale non riesce nemmeno a fare una decente manutenzione delle strade e dei marciapiedi che ha e pensa ad allargare la città. Dice di non avere soldi e progetta nuove strade, porta luce, acqua e gas per nuovi interventi. Così come una famiglia compera e abita l’appartamento che può mantenere così Gorizia dovrebbe essere in grado di capire che non serve svilupparsi senza una reale necessità per gli abitanti.
E poi la vita in città è bella. Sarà bello vedere la nuova piazza Vittoria animata e le luci dei negozi delle (future) vie pedonali accese. Sarà viva e bella la città se ci sposteremo al centro commerciale? Ma oltre a ciò Gorizia sa far di più: è in grado di accogliere 80 persone che hanno bisogno di un pasto caldo e di “ospitare” la signora dei giardini. Un centro commerciale lo può fare? Perchè dovremmo andare lì a passare il nostro tempo, ignorando quello che ci succede attorno, invece di vivere la vita vera che si respira in città?
Di luoghi riservati al commercio ce ne sono gia troppi. La compagnia dei transalpini crede sia meglio non farne più, far rivivere il commercio in città e far rivivere Gorizia.