Durante una seduta del Consiglio Comunale, davanti alla mia perplessità sulla costruzione di un asilo di 90 posti nel quartiere di Campagnuzza, asilo sovradimensionato che a mio avviso avrebbe del tutto snaturato quello che si chiamava “Contratto di quartiere 2”, costruzioni di alloggi secondo criteri innovativi della bio edilizia, l’assessore Romano rispondeva che bisognava fare così perché la legge impone di aprire asili con almeno tre sezioni. Ora evidentemente la legge è cambiata perchè il nuovo progetto prevede un asilo di 60 posti, e un numero variabile ed imprecisato di alloggi, che, a seconda dei mesi e di chi parla, passano da 54 a 24 a 48. La questione del contratto di quartiere si fa sempre più ingarbugliata e confusa, eppure il Comune ha in bilancio 8 milioni e 552 mila euro stanziati da Stato e Regione per quest’opera innovativa. In tempi di penuria e di mancanza di alloggi sembra che questi soldi e queste case non interessino, almeno agli enti pubblici. Il Forum ha sollevato in consiglio comunale e sulla stampa varie richieste sui tempi e sulle modalità del progetto. Il Comune è direttamente interessato alla vicenda: ha in bilancio il denaro pubblico ed ha interesse a che il lavoro venga svolto in un’area dequalificata, inoltre ha un suo rappresentante in Ater che potrebbe essere interpellato per sapere gli sviluppi della situazione. L’interrogazione rivolta in Comune su Campagnuzza era dell’estate 2008. Il sindaco sollecitava il rappresentante in Ater a relazionare sulla questione nel luglio 2008, senza ottenere alcun risultato e ripeteva il sollecito nell’ottobre del 2008, anche per rispondere alle interrogazioni di altri consiglieri che nel frattempo si erano aggiunte. Ad oggi, fine gennaio 2009, non sappiamo ancora nulla. Chiedo al Sindaco: dottor Romoli, non è che ripetiamo il caso Baccarin e che lei si dovrà indignare di nuovo perché nessuno la tiene al corrente? Come intende muoversi perchè le risposte sul contratto di Campagnuzza vengano date – con cortese sollecitudine – a quasi otto mesi dalla loro richiesta?
Anna Di Gianantonio
Sulla questone di Campagnuzza e relativo contrato di quartiere è da rilevare anche l’assoluto silenzio pubblico del Consiglio di Circoscrizione della Campagnuzza e quello della sua Presidente, in partiolare. Quasta volta non si tratta di assegnare un contributo per la castagnata in parrocchia o premiare il presepe più bello della Campagnuzza, si tratta di capire se questi 54 o 24 o 48 alloggi saranno alla fine costruiti, così come per l’asilo, di cui ancora si ignora se da 40, 90 o 60 posti.
Dario Ledri
Dario Ledri
Dopo cinque anni quell’intervento doveva essere già bello e finito. Per cercare di capire perchè ciò non sia avvenuto, proviamo a chiederci chi è che ci guadagna da questa situazione. Chi ci perde lo sappiamo: le 54 famiglie goriziane che oggi avrebbero potuto avere un alloggio pubblico con affitti ragionevoli, altre che potevano portare i figli all’asilo comunale, Gorizia che avrebbe sistemato un area degrata, tutti i goriziani che pagano le tasse e che vedono i loro soldi non venir spesi a Gorizia ma magari andare da altre parti. Quindi interessi diffusi, generali che riguardano le categorie più deboli ma anche un po’ tutta la collettività. Chi ci guadagna allora? Primo: tutti gli amministratori. Sindaci e presidenti ater, di centrosinistra e di centrodestra, che possono uscire sui giornali e con scorcentante regolarità assicurare il loro interessamento per il progetto, che un po’ come i “cannoni di Mussolini”, passa e ripassa alle cronache per centinaia di volte e ogni volta giù a promettere che questa è la volta buona e poi ad assicurare che si è fatto il possibile e a ringraziare di qua e di là per la responsabiltà dimostrata e a comunicare che il progetto sarà presto pronto e poi a dire che….. Secondo: le imprese che vendono alloggi e che non avrebbero venduto se quei 54 alloggi pubblici fossero stati ultimati. Non occorre essere dei geni per trovare una relazione fra i primi e i secondi. Resta questa semplice considerazione: questi amministratori privilegiano gli interessi dei pochi impresari già ricchi sulle spalle dei deboli, di chi una casa non ha, non vorrebbe avela ma solo affittarla ed è costretto invece a comperarsela.
che fine ha fatto il contratto di quartiere della Campagnuzza?