Romoli indignato ha dichiarato ieri di “non saperne nulla”. Oggi secondo la stampa locale che ne riporta le parole virgolettate l’assessore Kosic – immediato referente regionale – per rassicurare i goriziani afferma che “si sapeva da tempo che c’era l’amianto e anche che i balconi troppo bassi dovevano essere ristrutturati perché pericolosi”.
A questo punto è difficile comprendere perché Romoli abbia negato con tanta forza – esponendosi alla necessità di smentire clamorosamente se stesso – ciò che all’assessore era già evidente nel momento in cui Bianchini aveva sollevato l’interrogazione: forse non ha pensato di chiederglielo in uno dei quotidiani colloqui precedenti l’apertura del nuovo ospedale? Oppure è stato lo stesso Kosic a dirgli che poteva stare tranquillo? Se fosse stata rivelata la presenza dell’eternit si sarebbe potuta tenere ugualmente la trionfale festa dell’inaugurazione? Cosa ne pensa il presidente Gherghetta che più di ogni altro in quel giorno ha lodato con entusiasmo la perfezione del san Giovanni di Dio?
la vicenda dimostra come il lavoro dell’opposizione fatto sulla sanità su diversi aspetti era giusto e sacrosanto. Più volte in consiglio comunale e sulla stampa abbiamo avvertito che nella storia dell’ospedale c’era puzza di bruciato da molti punti di vista. Avrebbero dovuto verificare, controllare, prendere in considerazione. Ma Romoli e c.hanno abbracciato la strada dell’ottimismo e della sdrammatizzazione. Se ne vedono i risultati.Evidentemente gli appoggi della Baccarin erano e sono molto radicati e ramificati.
Una brutta storia, davvero brutta. Al di là delle farsesche dichiarazioni dei politici, per cui Kosic sapeva ma non lo sapeva Tondo, lo sapeva la Baccarin mentre Romoli si dice “indignato” perchè lui – dice – era l’unico a non saperlo, dalla vicenda emerge uno spaccato degno della Sicilia di Cuffaro più che non una rappresentazione di una regione del Nord-Est. Anni e anni di lavori con costi via via raddoppiati, fino a superare i 58 milioni di euro (115 miliardi delle vecchie lire!). per poi scoprire che sui balconi dell’ospedale – proprio così, di un ospedale – è presente l’amianto e i parapetti sono fuori norma (ma “questo lo si sapeva già”, dice l’assessore Kosic). Come è stato possibile tutto ciò? di quali coperture, appoggi, amicizie influenti ha goduto in questi anni la manager Baccarin? Come gli è stato possibile allontanare, senza colpo ferire, la responsabile di medicina del lavoro, che avrebbe dovuto accertare la rispondenza dell’ospedale alle norme sulla sicurezza? Come è che mai le organizzazioni sindacali abbiano potuto verificare la rispondenza della struttura prima della inaugurazione? Chi c’è dietro Edilsa? Come mai tutti i dirigenti della Asl provengono dal Veneto, e dalla zona di Chioggia in particolare? Domande che si ripetono da anni e che non hanno mai avuto risposta. Forse la risposta va cercata nella politica, in quella politica che tanto spesso ha legato il centrodestra al centrosinistra, per cui il senatore Latorre naturalmente soccorre il senatore Bocchino. Forse penso male, ma a pensar male spesso ci si azzecca.
Un dottore