Per non dimenticare…
Mostra fotografica AUSCHWITZ-BIRKENAU: fotografie di Antonio Fabris. Dove: sala mostre dell’Auditorium della Cultura Friulana via Roma 5 Gorizia. Organizzatore: Associazione Amici di Israele in collobarazione con UIL scuola, IRASE, Circolo Fotografico Isontino e Comune di Gorizia.
Sabato 31 gennaio alle ore 17.00 presso la Libreria Antonini in Corso Italia a Gorizia, presentazione del libro “TUTTO QUESTO VA DETTO. La deportazione di Maria Rudolf” saranno presenti Maria Rudolf e Gabriella Nocentini autrice del libro. L’incontro sarà coordinato da Anna Di Gianantonio.
La Giornata della Memoria invita a tener presente una tragedia unica e voglia il cielo anche irripetibile: la sistematica volontà di totale annientamento di ebrei, rom e tante altre categorie di persone. Unica perché non collegata direttamente ad interessi di conquista o di sopraffazione economica e territoriale, bensì perché frutto di un disegno criminale esplicitamente razzista: in questo senso non regge alcun paragone con altre terribili stragi del passato e del presente.
Ci sono voluti cinquant’anni per instaurare la “Giornata” ed ora tutti se ne sono appropriati mescolando il sacrosanto ricordo con la necessità di conquistare la prima fila nelle numerose celebrazioni commemorative: sembra quasi che la Shoah sia stata una catastrofe come lo tsunami o il terremoto, l’esito naturale di un processo di degenerazione mentale di un pazzo attorno al quale si è generata l’allucinazione collettiva di un intero popolo; un pazzo che ha contagiato anche quel debole duce che a sua volta per mere ragioni politiche ha trascinato nell’allucinazione un altro buon popolo di per sé generoso e cattolico come quello italiano…
C’è il rischio che l’invito alla memoria sia soltanto un rito di tardiva autoassoluzione! Hitler e Mussolini non erano lo tsunami, sono stati il frutto dell’ideologia nazi-fascista, una precisa visione del mondo, delle relazioni e della storia; e questo punto di vista è stato fatto proprio da una moltitudine di persone prima durante e dopo la seconda guerra mondiale. Fa un po’ pensare vedere i figli e nipoti ideologici gareggiare nella retorica del “non dimenticare” e del “non deve accadere mai più”. Tanto più che ormai non c’è più nessuno che deve perdonare o essere perdonato.
Ieri alle celebrazioni al Quirinale c’erano Capo dello Stato, Presidenti di Camera, Senato, sindaco di Roma e via via tutti gli altri, ministro dell’istruzione compresa (sic)a gareggiare in retorica; i telegionali di ieri sera e il Piccolo di oggi hanno riportato servilmente questa sfilata…ma alla stessa celebrazione c’era anche Claudio Magris. Ecco, fuori dal coro, un interessante passaggio del suo discorso:
“Dopo l’antisemitismo la cosa peggiore è il filosemitismo. Il filosemitismo è infatti sospetto; può indicare una cattiva coscienza o la preoccupazione di nasconderla, agli altri o a se stessi; suona talora stridulamente come una excusatio non petita, una affannata ostentazione di sentimenti buoni o politicamente corretti. Il filosemitismo rivela spesso insicurezza e imbarazzo nei confronti degli ebrei e può coprire un represso e livido antisemitismo. Per quel che concerne Israele, chi considera la sua esistenza come una minaccia alla pace è indubbiamente antisemita e va bollato e combattuto. Altra cosa è il giudizio sulla politica dell’ uno o dell’ altro governo israeliano; giudizio che può essere contestato, ma che non per questo è lecito considerare espressione di antisemitismo, anche perché Israele, come ogni Stato, non può essere identificato tout-court con la politica dei suoi governi.”
Nei discorsi di ieri abbamo visto come si puo’ celebrare la giornata della memoria senza parlare di fascismo. Si e’ parlato di ebrei, di nazismo, si e’ parlato di leggi razziali, ma il fascismo non e’ mai stato menzionato. La giornata della memoria, certamente, ha al centro la shoah, ma i crimini del nazifascismo non si limitarono al progrom degli ebrei. Chissa’ cosa ci tocchera’ sentire il 10 febbraio, giorno del ricordo…