L’assemblea del Forum del 20 ha messo in evidenza che il nostro gruppo ha idee, proposte, iniziative: tutte le qualità per fare un buon lavoro in consiglio comunale ed in città. Si ci pensiamo bene è veramente incredibile la strada percorsa dalle elezioni provinciali ad oggi, senza sponsor, senza sponde, senza soldi. Dobbiamo dire che siamo spesso riusciti ad interpretare il bisogno di rinnovamento, ma anche di costanza, disinteresse e rigore che viene dalla gente. Abbiamo perciò qualcuno che ci segue. Ma appunto: qualcuno. Durante l’assemblea non si poteva non notare che la gente è sempre la stessa, un pubblico “fidelizzato” (forse), ma scarso. E’ necessario inventarsi modi nuovi di stare in mezzo alla gente, e non possono solo essere blog e giornali che raggiungono solo un tipo di pubblico; la gente a sua volta deve capire, e non lo riesce ancora a fare, che il meccanismo della delega, dell’orticello,del personale, non funziona. Per avere oggi cambiamenti bisogna mettersi in gioco in prima persona, collegarsi con altri, discutere. Non esistono rendite di posizione durature, ma nemmeno destini segnati per sempre da lontane sovrastrutture. Gorizia può cambiare, l’Italia anche, ma ci vogliono facce nuove, stili comunicativi diversi e tanta tenacia.
adg
Che cosa offre la società di oggi ai giovani? Ai poveri la carità, a chi cerca un posto di lavoro il ricatto della precarietà e dell’obbedienza al capo, a chi ha un lavoro e po’ di soldi la possibilità di spenderli comperandosi un altro telefonino. In questo contesto i partiti di oggi si adeguano benissimo: offrono carità, lavoro e beni inutili a chi partecipa ai loro “affari”.
E mi pare che la crisi economica peggiorerà questa situazione e ci saranno sempre più persone che chiederanno la carità e altre costrette a genuflettersi al potente di turno per ottenere il necessario per vivere. Ho l’impressione che onestà, solidarietà e difesa dei più deboli (intesa come riscatto e non come carità) siano diventati ideali che questa società in crisi non riesce nemmeno più a considerare. E che il forum, battendosi per questi ideali, vada per una strada che le persone non ritengono sia nemmeno percorribile.
sono d’accordo; la vicenda del Forum indica anche un’altra cosa: la politica riguarda sempre più una elite e non una massa. Mi chiedo infatti: siamo noi che non facciamo banchetti in strada (anche questo è un fatto) o è anche che una parte della popolazione non vuole saperne di porsi in modo soggettivo rispetto alle cose? E perchè accade questo? Occupati a geneuflettersi? A guardare la tv? A pensare al 27? Disillusi? Ma non lo siamo noi più di loro? C’è qualcosa in più nella resistenza a partecipare che ci interroga profondamente…
Così non va. Occorre cambiare, ma come? Non mi viene in mente nulla se non la riproposizione di una presenza in città con il solito ma insuperato banchetto. Una volta al mese, um pomeriggio, per parlare con i cittadini su di un problema specifico: l’ospedale, i lavori in città, i parcheggi, i servizi, ecc. E anche i manifesti negli spazi comunali su temi specifici con un commento che deve essere uno slogan. Come ha fatto Cosma: Riaccendiamo il Tricolore, a caratteri cubitali su sfondo arancione sgargiante!
Almeno proviamo.
Dario
Il numero non è un problema quando c’è ancora l’entusiasmo dell’altra sera: a quasi due anni dalle elezioni siamo ancora lì con tante idee, riflessioni ed anche proposte concrete.
Secondo me potremo andare verso un successo elettorale non se ci concentreremo su “come battere Romoli” come propongono alcuni “piddini”; bensì sul progetto che abbiamo per Gorizia, a livello culturale (ottimo il percorso avviato attorno ad Anna e Dario), a livello sociale (è indispensabile attivare quanto prima un “tavolo welafare”), a livello socio-economico (mettendo insieme le risorse che hanno già dato disponibilità a livello italiano e sloveno).
In secondo luogo è importante esserci ovunque, più possibile, con un approccio serio e mai strumentalizzante, pronti a venire incontro alle esigenze immediate e profonde dei cittadini. Il tempo “perduto” moderando convegni, scrivendo articoli, organizzando uscite istruttive, presenziando ad incontri in cui si parla di politica ma anche di arte natura libri, andando a mangiare (e bere) insieme nei locali più frequentati della città… non è tempo perduto, ma occasione per incontrare, ascoltare, proporre. Ben prima della campagna elettorale, “immergendosi senza bandiere nel mondo” oltre che proponendo in certe occasioni i nostri gazebo.
Il nostro è un nuovo modo di fare politica e si deve vedere, costruiamo i contenuti, poi chi ci starà ci starà; a noi devono interessare i programmi, gli incontri, le relazioni forti e sensate anche fuori Gorizia, in Provincia, in Regione, in Slovenia. Non possiamo lasciarci imbrigliare da chi ha paura che volere il bene del territorio possa significare anche evidenziare le falle del centro sinistra!
“Inventarsi nuovi modi di stare in mezzo alla gente”. OK. Allora bisogna trovare un altro posto per gli incontri con la gente. Perchè il Kulturni è “chiuso”, senza finestre, fuori mano.
Poi se si sta in sei in “tribuna” a presentare bisogna parlare poco (in pochi minuti si riescono a dire tante cose). Comunque se si vuol fare partecipare la gente i temi devono essere due o tre o magari uno solo e la presentazione deve durare al massimo in tutto mezz’ora, possibilmente meno. Non ci deve essere una divisione netta fra presentatori e pubblico. Gli interventi non dovrebbero essere ufficializzati. Bisognerebbe favorire il dialogo: se si segue un ragionamento la partecipazione è più semplice e meno impegnativa. Si potrebbe anche far introdurre un argomento non alle solite persone, per esempio, Sergas, Bobiz o Smet Cristina o altri. E via di questo passo. Probabilmente ci sono anche altri suggerimenti di questo tipo. Sembrano cazzate ma non costa niente provare.