Erano 80! 80 persone a pranzo oggi dai cappuccini, quando fino ad un paio di mesi fa il trend era al massimo di una ventina. E l’assessore Seganti investe 10 milioni di euro (20 miliardi di vecchie lire) per la “sicurezza”: con quei soldi si poteva garantire in ben altro modo la sicurezza, offrendo agli immigrati richiedenti asilo espulsi dal cara di Gradisca vitto alloggio e ricerca di lavoro. Invece sono stati tolti dalla “strada” dalla caritas e dagli enti caritativo assistenziali che di quei 10 milioni di euro non vedranno neanche l’ombra… Se non fosse in gioco la dignità della persona umana ci sarebbe da chiedersi se vale veramente la pena di “togliere le castagne dal fuoco” di una simile classe politica.
Credo che questa classe politica sia l’espressione più becera delle pulsioni più viscerali che oggi sono presenti nella società civile. E’ una classe politica che ha abdicato ad ogni funzione di indirizzo e di mediazione del conflitto e delle “contraddizioni” sociali” che attraversano la nostra società. Lo scopo è ottenere il consenso dei cittadini (quelli che chiamano “la gente”)per avviare o rafforzare la propria carriera politica. Dell’etica, che dovrebbe presiedere all’agire politico, non interessa a nessuno se il comune sentire è oggi “dare in testa al can che affoga”. E “il can che affoga” sono i più deboli: di volta in volta gli immigrati, la signora dei Giardini Pubblici, i precari, i disoccupati. Ma anche i lavoratori, i pensionati, le donne, i giovani. Il vero dramma del nostro tempo è che spesso, troppo spesso, sono proprio gli ultimi a fornire il bastone a che li colpisce.