Rosa si è seduta (sul sedile proibito dell’autobus) perché Martin potesse mettersi in cammino. Martin ha marciato perché Obama potesse correre. Obama correrà perché i nostri figli possano volare.
Così qualcuno ha scritto su uno striscione srotolato al passaggio del corteo che accompagnava Obama alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca. Non si può che augurargli di riuscire nel difficile compito di corrispondere alle enormi speranze che la sua elezione ha suscitato nel mondo.
Ci si può chiedere dove sono finiti – dove “siamo” finiti – coloro che applaudivano a Rosa Parks che sfidava l’apartheid, che piangevano di ammirazione ascoltando Martin Luther King, che manifestavano contro la guerra nel Vietnam e si indignavano davanti alla violazione dei diritti umani.
Dopo la famosa “caduta del muro” ci sono state terribili guerre a qualche centinaio di chilometri di distanza, due insensati “massacri del Golfo”, una miriade di “11 settembre” che hanno centuplicato il numero dei morti dell’attentato alle Twin Towers; tutti hanno saputo delle torture a Guantanamo, della violazione sistematica dei diritti umani in quasi tutti i Paesi cosiddetti “civili” del mondo; decine di migliaia di esseri umani giacciono nelle sabbie del Sahara e sul fondo del Mediterraneo colpevoli di aver sperato in un futuro migliore; i sopravvissuti sono trattati come si può facilmente documentare in questi giorni a Lampedusa, anche nel Friuli Venezia Giulia c’è chi vorrebbe negare agli irregolari l’assistenza sanitaria e sospendere di fatto per loro la dichiarazione dei diritti dell’uomo; a Gaza sono state usate le bombe al fosforo, una violazione sistematica del già discutibile “diritto internazionale”, un massacro perpetuato nel buio assoluto dell’informazione, senza nessuna possibile giustificazione neppure quella dei comunque insostenibili razzi di Hamas; la stampa è allineata con il potere e per quanto concerne la libertà di espressione l’Italia si trova nella parte più bassa della classifica planetaria; la legittima protesta dei benzinai goriziani che applaudono il Romoli sorridente che sa benissimo quale sarà il destino di oltre metà degli esercizi viene trasformata da qualcuno in una manifestazione di nazionalismo italiano con anacronistiche venature antieuropee.
E sui giornali si discute sulla “bontà” dei soldati filo nazifascisti che hanno combattuto “per il bene di Gorizia”, sulle “ragioni” degli sconfitti in nome di una riablitazione mascherata dal nobile nome di riconciliazione, quando non sul sesso degli angeli e su quanto avrebbero speso per lo shopping gli amministratori provinciali in Argentina…
Rosa si è seduta e dalle nostre parti si è rimasti seduti; Martin ha marciato e qui ci si è fermati; ci si augura che Obama corra mentre si guardano le veline alla tv; forse i nostri figli voleranno… saranno stupiti della nostra in-coscienza
i nostri figli voleranno solo se oggi sapremo resistere e batterci per quello in cui crediamo…per loro ci sarà un futuro se oggi noi sapremo interpretare questo cambiamento…sociale? etico? culturale? che metta il lavoro al primo posto? che veda un territorio più grande di quello che crediamo sia oggi il “nostro” territorio?…FORZA gente del FORUM…a Gorizia tocca a noi reinventarci un alternativa politica!!!