La storia di una città passa anche attraverso segni tangibili che identificano un avvenimento, un individuo o un gruppo di persone che si ritiene valga la pena di ricordare. In questo contesto si indicano alcuni esempi e si chiede ai lettori di questo blog un parere in merito:
– Dopo la gita organizzata da Isonzo Soča sui luoghi del protestantesimo goriziano, molti hanno proposto di installare una lapide sotto il balcone di piazza Cavour dal quale secondo la tradizione predicava Primož Trubar, figura di primo piano del protestantesimo europeo primo traduttore della Bibbia in lingua slovena.
– Voce Isontina propone di installare una lapide nella rinnovata Piazza Vittoria per ricordare la visita e le parole di pace pronunciate da Papa Wojtyla il 2 maggio 1992: fu un momento storico nel periodo immediatamente successivo all’indipendenza slovena.
– E aggiungere all’Auditorium “della cultura friulana” il nome di “Celso Macor”, poeta e cantore dell’unione nella ricchezza delle diversità fra le componenti culturali della nostra terra?
Cosa ne pensate?
sarebbe bello valorizzare anche la storia delle fabbriche, ecc. Insomma riprendere l’idea del Museo del Novecento all’aria aperta, come era negli auspici anche di Carlo Michelutti. Penso che tutti debbano essere d’accordo e ognuno per le competenze che ha potrebbe indicare dei luoghi; poi certo tutto non si può fare, ma sarebbe un bel modo di riappropriarsi della città.
Chi più ne ha più ne metta …..