Intervengo in qualità di consigliere comunale del Forum, uno schieramento che alle ultime elezioni ha avuto un significativo successo elettorale proprio proponendo i temi della democrazia diretta e della partecipazione dei cittadini alla discussione sulle soluzioni migliori da prendere per la vita della nostra città, e questo senza sconti per nessuno, destra e sinistra, come molti ben ricordano. Non è quindi per noi accettabile che si dica che il silenzio del centro sinistra sulla questione della mancanza dell’acqua di martedì scorso è dovuto alla preoccupazione di non attaccare dirigenti di IRIS legati a questo schieramento. Più volte in Consiglio comunale si è sollevato il problema dell’azienda e della sua vendita prima ad AMGA, poi ad ACEGAS, poi con gara europea, senza che peraltro la discussione sia mai decollata e tanto meno conclusa, sia perché le idee appaiono piuttosto confuse, come abbiamo più volte sottolineato, sia per la mancanza del numero legale dei consiglieri, che lo schieramento del centro destra non è evidentemente in grado di garantire. E’ stato proprio il nostro gruppo, inoltre, a denunciare il fatto che rilevanti crediti di Iris non erano stati riscossi, con un danno per il bilancio dell’azienda su cui sta indagando la Corte dei conti. Il fatto è che magari il problema sta a monte e risiede proprio nella svendita, pezzo dopo pezzo, del patrimonio pubblico e nella sua privatizzazione. Una politica i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: costi maggiori, disservizi, spreco di risorse. Peccato però che a denunciarli siano oggi proprio quelli che irridevano chi poneva seri dubbi sulle privatizzazioni stesse. I politici di centro destra inneggiavano, quando naturalmente era di moda, al libero mercato e al superamento dei “lacci e lacciuoli” di cui oggi non parlano più. Oggi tutti scoprono, persino la Lega Nord, che “municipalizzato è bello” senza paura di essere accusati di statalismo. Se i problemi devono essere affrontati seriamente lo si faccia nelle sedi opportune, se invece si vuole ridurre tutto ad una questione di cambio dei dirigenti, lo si dica senza esitazioni. E ci dicano anche, già che ci siamo, cosa pensa il centro destra e i municipalisti dell’ultima ora del decreto legge n.113, che all’articolo 23 bis, comma 1, varato dal ministro Tremonti il 6 di agosto, privatizza pure l’acqua, che da bene pubblico potrà passare in mano privata. Si misurino, una volta tanto, sui problemi reali senza dichiarazioni roboanti che non risolvono una sola delle tante problematiche che stanno attanagliando la città.
Anna Di Gianantonio
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