Probabilmente ho letto male i quotidiani questa mattina: il sindaco Romoli di fronte al grave problema della circolazione per Gorizia di tanti immigrati richiedenti asilo espulsi dal Cara di Gradisca avrebbe dichiarato che “non si può né mandarli via né tenerli in città”; e poi avrebbe aggiunto, rispondendo alle sacrosante parole di don Paolo Zuttion, che “ci saranno Caritas anche in altre parti d’Italia per assistere queste persone…”
In altre parole il responsabile della vita cittadina dichiara di non avere alba di come risolvere il problema (comprendendo che le ronde antiaccattonaggio non servirebbero a nulla); lo stesso sindaco – già consigliere e assessore regionale, parlamentare e amico dei principali esponenti del centro destra e della destra al governo nazionale e regionale – afferma che la soluzione di questi problemi, in buona parte creati dall’applicazione delle normative dell’attuale “suo” esecutivo nazionale e dai ricatti leghisti alla “sua” Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, può essere affidata soltanto “alle Caritas” nazionali.
Insomma, letteralmente Romoli non sa più a quale santo votarsi e ci prova – come tanti altri del resto nel tempo della religione civile – con la Chiesa cattolica: ci vuol poco a pensare che i risultati saranno migliori, ma… addio laicità della politica, addio welfare, si salvi chi può tra chi ritiene che le questioni non si risolvono “imponendoci una croce sopra”.
A.B.
Più che un nuovo devoto il sindaco Romoli mi ricorda Ponzio Pilato. Poichè non sa cosa fare e cosa proporre a soluzione del problema, se ne lava le mani sperando nelle altre Caritas “in giro per l’Italia”. Non che gli venga in mente che con i 10 milioni di euro stanziati per la sicurezza dalla leghista Seganti invece di acquistare telecamere si poteva dirottare una somma per interventi mirati a sostegno di queste persone, evitando così l’insistente accattonaggio che disturba ma anche allarma tanti cittadini per bene. Insomma, una volta di più si rivela un sindaco mediocre, come mediocre è la sua giunta. Ma entrambi devoti.