La storia delle mail scambiate tra il vicesindaco e il comandante dei vigili di Gorizia getta una luce inquietante e non può che sollecitare una chiara assunzione di responsabilità da parte dei protagonisti di fronte alla città.
Sulla questione degli schiamazzi il Forum per Gorizia già prima delle elezioni di due anni fa aveva proposto la strada ora perseguita con promettenti risultati dal Comune di Udine: la creazione di un tavolo permanente di confronto tra rappresentanti di residenti, esercenti e abituali frequentatori in grado di raggiungere un accordo rispettoso delle legittime esigenze di tutti. Nulla è stato fatto in questo senso e la “democrazia partecipata” è rimasta un sogno in un cassetto che prima o poi sarà riaperto: l’attuale fallimentare politica delle ordinanze e dell’”amministrazione di condominio” che ritiene il dialogo un’inutile perdita di tempo è ancora una volta naufragata nel ridicolo delle mail segrete finite sui tavoli dei legali.
E così tutto questo evitabile polverone ha cancellato da molto tempo ormai il dibattito sulle politiche giovanili e sulle risposte da costruire insieme ai giovani che vivono nella nostra città e che guardano con legittima apprensione a ciò che li attende: mentre tutte le attività goriziane si trovano in grave difficoltà, la crisi incombe e gli universitari se ne vanno sempre più lontani secondo parte del mondo politico goriziano sembra che la questione fondamentale sia ordinanza antischiamazzi sì o no.
I giovani invece sono una risorsa che può portare alla città ben altro che intemperanze notturne: incrementano la dimensione culturale, iniettano entusiasmo e trasmettono gioia, costringono ad interrogarsi sui problemi più veri, aiutano a riflettere con le loro sofferte invocazioni. Ma hanno bisogno di spazi e di persone con le quali costruire insieme il futuro… della loro vita e della nostra città.
Andrea Bellavite
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