A cosa servono onoreficenze come quella del “cavalierato della Repubblica”? Probabilmante a riconoscere pubblicamente il ruolo di qualche cittadino nei più svariati campi dell’agire umano. Non è che sempre un “cavaliere” si sia distinto per eccellenza di qualità personali, ma alcune delle scelte di quest’anno riconciliano con tale istituzione; il riconoscimento a Vito Dalò non è legato soltanto a un soggetto, ma anche a tutte le tante persone che quotidianamente lavorano con lui: chi si dedica ogni giorno a chi vive situazioni difficili, gli attori delle sue bellissime performances teatrali, i collaboratori che hanno sempre trovato in lui un cuore e una mente aperti all’amicizia e a una disponibilità illimitata. A livello mondiale, visto i contatti quotidiani con viaggiatori di tutto il mondo che trovano nella sua casa la propria casa.
Si aggiungano la giusta valorizzazione di altri Goriziani meritevoli e di un uomo come Sergio Vittori di Fogliano capace di dimostrare che si può diventare storici competenti e giornalisti incisivi semplicemente a partire dalla passione per la comunicazione… E non resta altro che esprimere gratitudine e stima nei confronti dei “premiati”.
Bravo Vito, complimenti. Un premio meritato per l’impegno sociale, culturale ed artistico, a favore in particolare dei disabili. Tutta l’associazione Forum Cultura è contenta di avere un cavaliere a presiederla e pure di sinistra!
Attento Vito, ora saranno in tanti a volerti disarcionare!
Con affetto e stima. Dario