Solo il settimanale diocesano Voce Isontina nei suoi due ultimi numeri ha dato risalto a quella che il direttore nell’editoriale ha definito “un mostro giuridico”. Di che si tratta?
Se saranno approvate, le nuove norme contenute nel disegno di legge n.2180 in discussione in questi giorni in Parlamento renderanno impossibile la certificazione anagrafica in mancanza di permesso di soggiorno. Come a dire per esempio che nei Comuni un bambino nato in strutture pubbliche potrà essere consegnato in affido a famiglie “regolarizzate” oppure, se come probabile nato in “clandestinità” semplicemente per l’anagrafe “non esisterà”, non sarà persona soggetto di diritti e di doveri. Ormai non c’è un limite al peggio: dove vuole arrivare il Governo e l’attuale amministrazione regionale che lo segue e a volte precede dopo la cancellazione del reddito di cittadinanza, della legge sull’immigrazione, del Difensore civico e del tutore pubblico dei minori la nostra Regione?
Si aggiunge analisi specifica di persona competente:
“L’articolo 45 reca numerose modifiche al Testo unico sull’immigrazione. <...>
Le nuove disposizioni prevedono anche l’obbligo di esibire la carta e il permesso di soggiorno in relazione agli atti dello stato civile o relativi all’accesso a pubblici servizi, mentre escludono tale adempimento per quelli inerenti all’accesso alle prestazioni sanitarie per gli stranieri non iscritti al SSN”.Atti di stato civile sono essenzialmente le registrazioni di matrimonio, nascita e morte. Dal che si deduce che gli immigrati privi di permesso di soggiorno non potranno registrare il proprio matrimonio (precedente storico le leggi razziali del 1938), non potranno registrare denunce di morte e non potranno registrare la nascita dei propri figli. Il precedente storico questa volta non é italiano ma argentino: al tempo del regime dei colonnelli le prigioniere incinte venivano fatte partorire e poi ammazzate. I bambini – e le nonne di piazza di maggio stanno ancora cercando i neonati di allora – venivano ‘adottati’ da amici e complici del regime.Ora non conosciamo i decreti attuativi e i regolamenti che renderanno operativa la legge in questione: insieme alla certezza di produrre apolidi, legalmente privi di genitori, possiamo però esprimere il timore che i bambini che non si possono registrare vengano sottratti alla madre già alla nascita.C’é modo di segnalare ai parlamentari che fra due giorni cominceranno a discutere in assemblea l’orrore di una simile, sottaciuta, misura?Chi volesse saperne si più legga le relazioni dell’on Bachelet e Capano nel mio allegato ‘’spedizione Liste) Io continuo a chiedermi perché dai sindaci non sia venuta alcuna reazione preoccupata a fronte della previsione di non aver più l’evidenza della popolazione sul loro territorio.Come saranno classificati i figli di irregolari –se la norma passerà- negli uffici anagrafe dei comuni? Corpi a perdere?
Rispondi