Non si capisce bene tutta questa insistenza sul caso della “signora dei giardini”. Da qualche giorno il Piccolo ha scatenato una vera e propria offensiva accusando neanche troppo velatamente sindaco, vigili, procura e quant’altro di essere degli scaricabarile. Ma secondo il quotidiano locale, quale dovrebbe essere la soluzione del “problema”? Mettiamo il caso che la signora decida – come tutto lascia supporre – di non ottemperare alle varie ordinanze ed ingiunzioni… La si dovrebbe lasciare in pace, in fondo in altre città situazioni del genere sono diffuse ovunque? Oppure si dovrebbe arrivare con una bella ruspa, caricare panchina e tenda su un camion e deportarla – ma si può forse costringere qualcuno che non ha commesso alcun reato ad andare dove non vuole? Si dovrebbe regalarle una casa e magari anche una licenza commerciale per avviare un’attività? A queste domande nessuno vuole rispondere, così come molti sembrano dimenticare un aspetto fondamentale della questione; la signora non è una “patata bollente” o un “barile da scaricare”, è una persona umana da rispettare nella sua immensa dignità. Ammesso che si riesca a “liberare” la panchina dei Giardini ha senso una soluzione che non farà altro che spostare in un’altra città la questione? Il grande giornalista Tiziano Terzani affermava che le guerre si possono evitare soltanto se si è in grado di comprendere (non giustificare, ma comprendere) le ragioni dell’altro. In questo caso non sarebbe allora meglio impegnarsi a rispondere alle esigenze di affetto e di cura, soprattutto a stare qualche tempo insieme a lei per capirne le ragioni “dall’interno”? E poi decidere – possibilmente non al posto suo ma insieme a lei – per il bene di tutti.
Mettersi nei panni della signora Elsa? Covaz e la Fratepietro ne proverebbero sicuramente orrore. Chissà se i vestiti della barbona sono puliti e sterilizzati – come vorrebbero loro – in modo da eliminare ogni traccia di umanità? A giornalisti che fanno titoli a quattro colonne urlando "La lega vuole che la barbona se ne vada" andrebbe semplicemente risposto "Embè, e con questo?"