Il cittadino che volesse cercare di farsi una ragione dell’enorme cratere scavato tra le vie Duca d’Aosta, Trento, Donizetti e Ariosto, non ha che da leggere i cartelli esposti a norma di legge sulla recinzione del cantiere in via Donizetti. Su uno c’è scritto: data inizio lavori (scavi) 27/12/2005; data ultimazione lavori 31/5/2012. A tutt’oggi, come ben si sa, non si è andati oltre allo scavo del cratere. Un secondo e più contenuto avviso, a firma del Comando dei Vigili Urbani, datato 29/8/2007, autorizza poi l’impresa ad occupare l’intera area di marciapiede e parte della carreggiata, per tutto il perimetro del cantiere e per una estensione complessiva di 1660 mq., dalla predetta data a fine lavori .E allora, alcune considerazione e qualche domanda all’Amministrazione comunale, all’assessore competente e ai Vigili Urbani:
- Nell’ordinanza dei Vigili si legge testualmente:” visto il pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico “. Poiché non è stato pagato un euro in quanto l’Amministrazione comunale ha convenuto con il committente che il ripristino dei marciapiedi è a carico del committente stesso, perché scrivere in un documento che certifica una notizia “visto il pagamento della tassa …….” se non c’è stato alcun pagamento?
- Sempre nell’ordinanza, al successivo punto b) si legge; “Le aree occupate dovranno essere restituite nel pristino stato a lavoro ultimato, o anche prima nel caso che il lavoro venisse abbandonato o sospeso per un certo tempo …..”. Ebbene, qui il lavoro non è mai iniziato, e non crediamo sia una attenuante. Cosa si aspetta a dar corso a quanto contenuto nell’ordinanza? Quanti altri anni devono trascorrere?
- Facendo quattro conti in croce, sulla base di un costo medio annuo di 50 euro a metro quadro (meno della metà della miglior tariffa comunale) per occupazione di suolo pubblico, risulterebbe – ad oggi – un costo per il committente di circa 150 mila euro (da settembre 2007 a tutto giugno 2009), costo che salirebbe a circa 395 mila euro alla data di ultimazione lavori (31/5/2012). Quanti metri di marciapiede si possono rifare con tale somma?
- E ora una domanda all’Assessore competente. Perché mai l’amministrazione comunale concede di fatto a titolo gratuito l’occupazione di 1660 mq di suolo pubblico per anni e anni a fronte dell’impegno della ditta a restituire il marciapiede nello stato originario? Tale obbligo è già previsto dall’ordinanza dei Vigili Urbani così come il pagamento della relativa tassa. Nel caso di un singolo cittadino che , per lavori di ristrutturazione di un immobile, occupi suolo pubblico questo è tenuto al pagamento della tassa e parimenti all’obbligo di restituire “le aree occupate nel pristino stato a lavoro ultimato”! O no?
Insomma, in tempi di magra per il bilancio comunale perché rinunciare all’incasso di una somma magari utile per alleviare le difficoltà di tanti concittadini? E che ne dice l’Assessore al Bilancio, il pragmatico Pettarin? FORUM per GORIZIA
Quello che il Comune ci sta portando via è il nostro spazio pubblico: marciapidi e strade sono luoghi che appartengono ai cittadini di Gorizia, fanno parte della nostra vita. Luoghi nei quali in maniera naturale ci incontriamo, passeggiamo, corriamo, ci fermiamo all'ombra di un albero. Luoghi nei quali riconosciamo un amico, salutiamo uno straniero, portiamo a passeggio il cane, andiamo in bici, parcheggiamo l'automobile, respiriamo il profumo dei tigli, diamo appuntamento ad un amica.
Luoghi a volte vivaci e a volte tranquilli, luoghi di una comunità che in essi si riconosce. Spazi pubblici che diventano in questo modo perno tra casa e città, tra famiglia e società; luoghi in cui da semplici abitanti diventiamo cittadini partecipi, in cui viviamo gli interessi, le necessità, le emozioni comuni a tutti.
Queste cose il Comune ci toglie ogni giorno e per anni, affidando ad un impresa – un privato – oltre che un pezzo di strada, un pezzo del nostro essere cittadini partecipi della nostra comunità.
Allora oltre alle occupazioni di suolo pubblico, ai soldi, alle tabelle di inizio e fine lavori, al fatto che quei marciapiedi li paghiamo noi con le tasse, il Comune dovrebbe semplicemente spiegarci perchè sta regalando 1660 mq, nostri, ad un privato.
ieri sera ad anno zero de magistris e beppe grillo hanno parlato della connessione tra cemento e malavita, mettendo in evidenza come in tutta italia ci siano moltissimi appartamenti sfitti e si continui a costruire, non solo case, ma rotonde. L'uso privato del territorio è veramente un tema interessante e ricco di implicazioni. Perchè il Forum non fa un volantinaggio sul cratere visto che bisogna "stare in mezzo alla gente"? Un lettore preoccupato
Credo che quest'ultima sia una buona idea. Ci daremo da fare!
dielle
Il PICCOLO di oggi mette in relazione tenore di vita e primato regionale di Gorizia per numero di autovetture immatricolate. Il goriziano più del triestino e del friulano, scialacqua i suoi soldi in automobili. Lo fa – dice il PICCOLO – come se fosse una bella cosa, una abitudine “figlia dei bei tempi che furono”, legata alla zona franca e non riesce “a ravvisare altra ragione” di questo primato goriziano.
Che il tenore di vita si misuri in automobili possedute è già un bel controsenso ma a Gorizia tante e tante case sono vuote e se il goriziano è costretto a comperarsi la casa a Capriva, a Savogna o a Lucinico sarà sempre obbligato a spostarsi in auto e a sopportarne i costi.
In questo modo l'automobile in più dei goriziani è un costo che udinesi e triestini non hanno. Per loro è un bel risparmio muoversi in bici o con i mezzi pubblici. A Trieste esiste un sevizio di trasporto pubblico efficiente e per andare a lavorare, a scuola o a far la spesa i triestini non hanno necessità di un automobile. Gli udinesi adoperano di più la bici. Così per i goriziani l'automobile non è affatto un opportunità in più, ma solamente un costo. E il caos in città di questi giorni dimostra che è anche un modo più triste di muoversi e di vivere la città.
E poi i soldi spesi per l'auto – come dimostrano udinesi e triestini – si possono usare in maniere più divertenti.