NO ad un welfare regionale che discrimini minori, studenti e famiglie in base alla loro provenienza
NO ai contenuti demagogici del DdL Sicurezza
NO a razzismo, xenofobia e discriminazioni
SI ad un welfare che promuova l’integrazione e la coesione sociale, i diritti alla protezione dell’infanzia, il diritto allo studio e al sostegno alle famiglie, che sono diritti di tutti
SI ad ogni diritto di cittadinanza
SI ad un’Italia che rispetti il diritto d’asilo
SI ad una Regione e ad un Italia in cui la sicurezza sia un bene per tutti e si garantisca con la crescita etica e culturale di ciascuna e ciascuno
Sentiamo l’esigenza e l’urgenza di ritrovarci, di denunciare, di proporre, di dichiarare con forza alcuni NO e di affermare decisivamente alcuni SI in modo partecipato, pubblico, nella pluralità delle culture, delle lingue, delle fedi religiose.
L’interdipendenza planetaria, i diritti umani e la sicurezza uguali per tutte le donne e tutti gli uomini che abitano il Pianeta rendono evidenti le chiusure egoistiche, le identità chiuse che di per sé chiedono difesa e aggressività nei confronti dei poveri, dei deboli, degli stranieri.
La crudeltà dei respingimenti che hanno violato i diritti umani, la Convenzione di Ginevra, la Costituzione; il decreto sicurezza criticato severamente anche dal Consiglio Superiore della Magistratura; le pretestuose decisioni di chiusura di ambulatori medici al servizio di cittadini italiani e stranieri anche irregolari, in contrasto con la Costituzione e l’attuale legge sull’immigrazione Bossi-Fini; la proposta di legge regionale n. 39 (“Narduzzi e altri”) che propone di modificare i requisiti per l’accesso alle prestazioni sociali facendoli dipendere dal tempo di residenza sul territorio regionale, almeno cinque anni per i cittadini italiani e degli altri Paesi membri dell’Unione Europea e di almeno dieci anni per i cittadini di paesi terzi non membri dell’Unione Europea e un clima generale di discredito della libertà e della democrazia, di irrisione del Parlamento e delle Istituzioni; di comportamenti irriverenti dell’etica del bene comune
CI PORTANO A DIRE
CON SDEGNO ETICO
CON FORTE IDEALITA’
CON COMPEGNO CONCRETO
NO ad un welfare regionale che discrimini minori, studenti e famiglie in base alla loro provenienza
NO ai contenuti demagogici del DdL Sicurezza
NO a razzismo, xenofobia e discriminazioni
SI ad un welfare che promuova l’integrazione e la coesione sociale, i diritti alla protezione dell’infanzia, il diritto allo studio e al sostegno alle famiglie, che sono diritti di tutti
SI ad ogni diritto di cittadinanza
SI ad un’Italia che rispetti il diritto d’asilo
SI ad una Regione e ad un Italia in cui la sicurezza sia un bene per tutti e si garantisca con la crescita etica e culturale di ciascuna e ciascuno.
Crescita etica e culturale a Gorizia?
Oggi è il decimo giorno consecutivo che il Piccolo continua ad accanirsi sulla vicenda della signora dei Giardini.
A me pare che l'articolo di ieri abbia raggiunto un livello etico e culturale veramente basso. Come si può mettere assieme e nello stesso articolo confrontare la signora Elsa con cacche, cavalli e cani? Ma le parole hanno ancora un senso? Ma Gorizia è veramente così?
Per fortuna che non dappertutto è così. Sabato a Udine c'è questa bella iniziativa.
Per fortuna o per merito degli udinesi che se lo sono votato, a Udine c'è un sindaco che invece di denunciare alla procura i poveracci, ha aderito alla manifestazione, partecipa alla vita della città e cerca di risolvere in altro modo i problemi posti dalla complessità della società di oggi.