Questa sera il post non è sull’impresa impossibile del raggiungimento del quorum referendario, né sulle analisi introno a chi vincerà i umerosi ballottaggi, né sulle vicende di un Presidente del Consiglio che ricorda sempre più il Nerone del Quo vadis alla vigilia della deposizione o il mediocre Romolo Augustolo che gozzovigliava incosciente mentre l’Impero romano d’occidente stava tracollando…
E’ dedicato a Neda, la ragazza iraniana selvaggiamente uccisa dalla polizia insieme a tanti altri nelle manifestazioni tenute ieri a Teheran; è dedicato alla moltitudine di coloro che rischiano di morire di fame – che hanno raggiunto in questi giorni la spaventosa cifra di oltre un miliardo di esseri umani; è dedicato a chi muore nel deserto del Sahara o nei flutti del Mediterraneo cercando di fuggire dalla miseria e dalla guerra; è dedicato a chi ha perso il posto di lavoro e non sa come fare a sopravvivere nei prossimi mesi e nei prossimi anni…
Così, almeno per pensarci un attimo prima di essere risucchiati nello squallido quoitidiano.
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