“Nessuno tocchi Caino”, questa frase, fatta propria da un’associazione che tutela gli ex detenuti, mi pare adatta al caso locale. Una lettrice di un quotidiano ci fa capire che sarebbe disposta a dare una mano per sbaraccare la tenda della signora che vive ai Giardini. Probabilmente ritiene che l’accampamento deturpi il paesaggio. Probabilmente ha ragione. L’aspetto però strano di queste prese di posizione è che sono sempre a senso unico, cioè dall’alto al basso: per essere più precisi si attaccano sempre quelli che hanno di meno, i poveracci, insomma. Se il senso estetico è turbato dalla tenda, cosa ne pensa la lettrice della voragine di via Trento, Duca d’Aosta, Donizzetti, presente lì da un bel po’ di anni e tra l’altro pericolosa per i pedoni ben più della panchina? Se la signora Elsa occupa suolo pubblico, che dire di quello molto vasto occupato dalla ditta? Almeno sotto la tenda la signora campa, invece dentro il grande buco presente in città nessuno, mi pare, faccia niente.
Anna Di Gianantonio
La disponibilità personale e volontaria della signora Fratepietro a smantellare l'indecorosa struttura dei giardini va colta per quello che è: assunzione di piena e cosciente responsabilità personale per la soluzione di un pubblico problema! E allora diamo alla signora Fratepietro una bella pala per iniziare a riempire il buco di via Duca D'Aosta. Lavoro coatto? No, assolutamente volontario, per il bene della comunità e a tutela di bambino!