Perché l’auditorium di via Roma è denominato “della cultura friulana”?
Senza per nulla trascurare una componente importante della storia della città, Gorizia difficilmente può riconoscersi in una dimensione così limitativa: è infatti anche giuliana, come pure pugliese, siciliana, veneta, oltre che naturalmente italiana, slovena, in parte tedesca, oggi anche espressione di altre culture e popoli i cui membri hanno deciso di sceglierla come propria dimora.
Per questo motivo, senza entrare in discussioni che porterebbero via tempo e energie, la proposta che verrà discussa nel consiglio comunale di lunedì vuole risolvere una volta per tutte la questione: si tratta di chiedere al Comune di fare in modo che l’auditorium sia dedicato a un uomo in grado di rappresentare la bellezza, la vivacità e la complessità di un universo multiculturale e plurilinguistico come è appunto il territorio goriziano.
La figura di Celso Macor (1925 – 1998) incarna mirabilmente questa dimensione: nato a Versa, morto a Lucinico, ha dedicato la sua intera esistenza alla promozione della cultura della pace, del dialogo, della valorizzazione delle diversità. Lo ha fatto come politico e come tecnico impegnato per tanti anni anche all’interno delle strutture del Comune di Gorizia, lo ha fatto come amante della natura con le sue imprese alpinistiche e con l’impulso dato alla locale sezione del Club Alpino, lo ha fatto come giornalista direttore di molte riviste, per lunghi anni indimenticabile editorialista e vice direttore di Voce Isontina, lo ha fatto come scrittore e poeta nei suoi grandi testi culminati nei volumi fotografici sulle Alpi Giulie e sull’Isonzo.
Apparentemente malinconico nella sua opera letteraria appare sempre proteso alla speranza di un mondo senza reti e senza confini, là dove ciascuno è chiamato a offrire all’altro la ricchezza della propria lingua, cultura, concezione del mondo e religione; là dove la parola identità non è sinonimo di differenza o di steccato bensì di promozione del dialogo e del reciproco arricchimento.
Non si può che auspicare che la mozione trovi favorevole accoglienza, che un cittadino illustre sia ricordato nel modo che merita e che tra breve quello di via Roma possa chiamarsi “Auditorium della cultura friulana Celso Macor”.
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Saluti da Celso Vassalini di Brescia.