Dopo piazza Vittoria la storia sembra ripetersi in via Garibaldi. A quasi cinque mesi dall’inizio dei lavori, la centralissima via si presenta come un percorso di guerra. In qualsiasi altra città, amministrata indifferentemente dal centrodestra o dal centro sinistra, un assessore ai lavori pubblici che avesse collezionato in due anni e poco più di mandato tanti e così clamorosi insuccessi sarebbe stato normalmente “dimissionato”. A Gorizia ovviamente ciò è impossibile, perché il sindaco dovrebbe dimettere se stesso. Ora il sindaco rassicura i commercianti di via Garibaldi promettendo che sarà trovata una via d’uscita per accelerare l’iter. Non vorremmo che la via fosse la stessa di Piazza Vittoria dove, accanto alla lastricatura in arenaria silicoclastica, fa bella mostra di sé una orrenda asfaltatura a grana grossa utilizzata per consentire la apertura al traffico della strada antistante alla chiesa di Sant’Ignazio. Circa poi il resto, le transennature dei punti luce restano sotto gli occhi di tutti.
In via Garibaldi, come oramai tutti i goriziani sanno a memoria, è previsto “l’utilizzo di pietra chiara d’Aurisina per il rifacimento dei marciapiedi mentre per l’asse stradale saranno utilizzati cubetti di porfido del Trentino con un intervento teso a rispettare le caratteristiche storiche della strada …. mentre anche l’impianto di illuminazione sarà un ritorno al passato con l’utilizzazione di punti luce molto suggestivi”. Esattamente come era stato previsto per Piazza Vittoria, e poi si è scelto l’asfalto secondo la migliore tradizione di “’na scarpa e un zocolo”.
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