Siamo in un paese in cui chi è al potere può dire ciò che vuole, può condividere con i media strategie e politiche, contare sull’inesistenza dell’opposizione e sull’indifferenza dei cittadini.
Su questo blog abbiamo già parlato di piano casa. Nel marzo di quest’anno Berlusconi aveva convocato una dopo l’altra e per diverse settimane una serie di conferenze stampa per annunciare il provvedimento del governo. Il piano casa – secondo noi un delirio, vedi post del 19 marzo – non è mai stato varato anche perché quelle norme non sono di competenza del Governo ma delle Regioni che difatti stanno, ognuna per conto proprio e con esiti diversi, provvedendo in merito.
Ma questa settimana riecco l’annuncio: pronto il piano casa. Lo stesso? No, tutto un altra cosa. Non è riuscito a varare il primo ma se l’era messo in testa e un qualcosa, anche se completamente diverso, che si chiamasse piano casa lo voleva fare.
Interpellata dall’ANSA, l’assessore Seganti dà un giudizio positivo su questo secondo piano casa e spiega che il provvedimento regionale pronto a breve “recepisce gli indirizzi del Piano Casa nazionale e consente ampliamenti sino al 35 per cento dei volumi in periferia (sino a 200 metri cubi nei centri storici) e recuperi dei sottotetti, con la possibilità di alzarlo se fuori dai centri storici”. Centra qualcosa col piano casa approvato? No, nulla. Chi ci amministra può raccontare quello che vuole e scriverlo pure sul sito della Regione. Il piano casa varato questa settimana non centra nulla con gli ampliamenti o con il recupero di sottotetti.
Riguarda invece la costruzione di 100.000 alloggi che – viene raccontato e poi ripreso pari pari da tutti i media – saranno costruiti in cinque anni al costo di 500 milioni. E tutti, dai telegiornali ai giornali del giorno dopo a riportare la conferenza di Berlusconi, trattando la questione come un reality, senza fare o almeno porsi una domanda, senza verificare un dato che vada nella sostanza del provvedimento adottato. Nessuno che abbia semplicemente provato a dividere i 500 milioni per i 100.000 alloggi. Il risultato dà i soldi previsti dal Governo per fare un alloggio: 5.000 euro!!!
Fino ad oggi con 5.000 euro a Milano o a Roma si compera un metro quadro di appartamento. A Gorizia forse si riescono a portarne via due. All’Obi di Nova Gorica vendono a questi prezzi quelle casettine in legno da mettere in giardino. Oppure anche stavolta ci ha raccontato una balla: dice di non essere un santo e invece i miracoli li fa!
La compagnia dei transalpini
… ma che pignoli! dai, forse se gà sbaglià qualche numero, doman al dise che vemo capì mal, se qualchidun gà ancora la forza de demandar qualcossa !