Durante il Consiglio Comunale di lunedì si è sentito un consigliere bofonchiare sommessamente “ottomila euro buttati via” riferendosi al secondo lui troppo lungo secondo altri molto interessante dibattito sul testamento biologico…
A parte che chi brontolava in questo modo da solo ogni mese raccoglie dai contribuenti lo stesso importo speso per due sedute di un consiglio comunale di quaranta membri, è legittimo chiedersi chi è che fa perdere tempo?
Sì, perché è vero che un Consiglio che in due sedute di sei ore riesce sì e no ad arrivare al terzo dei 15 punti all’ordine del giorno ha qualcosa che non va…
Non va la conduzione di centro destra, incapace di gestire le conflittualità latenti e manifeste, impotente di fronte a lungaggini procedurali ai limiti dell’indisponenza.
Non va l’assai frequente mancanza del numero legale dovuta all’incapacità della maggioranza a garantire la presenza dei suoi membri e la quasi permanente assenza dei consiglieri di centro destra dall’aula consigliare durante le discussioni, dove la maggior parte di essi non ha ancora fatto sentire la propria voce.
Non vanno gli “incidenti di percorso” come quello relativo alla discussione sul regolamento della commissione paesaggio, resa infinita (siamo nell’ordine delle sette ore!!!) dalla cocciutaggine di un assessore del centro destra e poi bocciata dal mancato raggiungimento del quorum causa pizza di alcuni consiglieri di centro destra.
Ecco come va avanti traballando l’attuale consiliatura, mentre in città gli interminabili lavori paralizzano il traffico e costringono gli esercizi alla chiusura, i giovani fuggono a gambe levate e gli amici d’oltreconfine ricordano con le loro realizzazioni che siamo arrivati nel terzo millennio, l’imprenditoria è penalizzata e il commercio non riesce a rialzarsi.
Beh, allora facciamo i nomi. Non va il presidente del Consiglio Roldo, la cui incapacità a gestire i lavori del Consiglio viene di volta in volta provata. Non va la presenza, che via via evapora nel corso delle sedute, di tanti consiglieri di maggioranza che paiono eletti "senza diritto di parola", perchè in oltre due anni non hanno mai fatto udire la loro voce, se non per dire "PRESENTE" all'atto dell'appello. Proprio come a scuola.
Ma non va anche perchè la cosiddetta "società civile" non fa sentire la propria voce. Gli avete mai visti i cosiddetti commercianti goriziani, io direi più propriamenti bottegai, far sentire la loro presenza nell'aula consigliare? Ai tempi di Brancati, per la chiusura temporanea della galleria Bombi minacciavano fuoco e fiamme, così come per l'istituzione del senso unico in via Marconi. Ora acquiescenti, ben disposti alla sopportazione di anni (piazza Vittoria) o di mesi e mesi (via Garibaldi), felici per la riapertura di Piazza Vittoria (un deserto con il "filo spinato". Dove sta il "vulcanico" Ursic, con 23 negozi chiusi in via Rastello? Dove, il sempre presente Traini allorchè chiamava alla rivolta per la chiusura al traffico, nelle giornate di alto inquinamento, per qualche ora di un tratto di Corso?
E allora, di che stupirsi? Forse dovremmo iniziare a stupirci dei Goriziani.
Donald Lam
ieri un esponente del centro destra mi ha detto che se noi facessimo bene l'opposizione e non fossimo – come siamo, a detta sua "un'armata brancaleone" – anche loro sarebbero migliori! Non ho risposto nulla, giuro che mi mancavano le parole, ma dopo qualche minuto mi è venuta dalle viscere questa frase "risponderemo colpo su colpo". E io all'inconscio ci credo.