Gli analisti militari sostengono che chi vince la battaglia dell’informazione vince la guerra.
Le campagne sostenute negli ultimi vent’anni per convincerci che “privato è bello” sono state portate avanti con tutti i mezzi, hanno diffuso un immagine del pubblico come sinonimo di degrado, di spreco e di insicurezza. Gli edifici pubblici sono degradati, è uno spreco far qualcosa di pubblico, le periferie popolari sono luoghi insicuri, ecc.
Imprese immobiliari e Comuni, affiancati da una stampa sempre amica, condividono le politiche e producono i risultati che sono sotto gli occhi e nei cuori di tutti.
Anche gli spazi pubblici della città hanno subito questo trattamento e chi vuole “conquistarli”
non deve nemmeno lottare molto per raggiungere il suo scopo.
Il marciapiedi di via Trento, di via Donizzetti, via Ariosto e via Duca d’Aosta sono tranquillamente occupati da due anni senza che nessuno cittadino “proprietario” muova un dito.
Proviamo a ragionare attorno a queste considerazioni.
La prima impressione che si ricava è che i cittadini a cui sono stati sottratti marciapiedi e posteggi non siano consapevoli di quanto gli è stato portato via.
La seconda è che non hanno nessuna intenzione di far nulla per re-impadronirsi di quei marciapiedi.
La terza è che se anche lo volessero, non hanno a disposizione le forze necessarie all’impresa.
Ancora una considerazione e poi tre domande per il Comune.
Se i marciapiedi avevano bisogno di essere rifatti avrebbero dovuto essere rimessi a posto da una parte e dall’altra della via. E allora non si capisce perché in tutte quattro le vie si è scelto di rifare solamente il lato dove lavora l’impresa. L’impressione è che rifare i marciapiedi della zona non interessasse al Comune (e quindi ai cittadini) ma solamente all’impresa che lavora lì.
Prima domanda: perché il Comune ha deciso di rifare i marciapiedi solamente sul lato dove lavora l’impresa e non anche sull’altro?
Seconda: questi lavori che interessano all’impresa chi li paga?
Terza domanda: perché l’impresa che per due anni non ha lavorato ai marciapiedi, non ha pagato per tutto questo tempo l’occupazione di suolo pubblico?
Non sono dieci e non riguardano affatto la privacy.
I marciapiedi attorno al cratere di via Trento sono spazio pubblico di proprietà dei cittadini di Gorizia. Il Comune a questi proprietari dovrebbe rispondere.
la compagnia dei transalpini
a chi te ghe domande?
a quei che gà imparà ben la politica del dir (che no xè mai quela del far)?
basta vignir fora sui giornai a parlar de gnente, e la zente no vede, no domanda, se taca su quei pseudo argomenti che xè su quel sfoi che 'na volta ciamavimo bugiardello