Qualche spunto su un importante nomina ai vertici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: il soggetto è Mario Resca, nuovo direttore “dei Musei e della valorizzazione”. Prendete nota da dove arriva… Il testo è tratto da un articolo apparso su “The Economist” qualche tempo fa.
Un manager dalla Mc Donald’s prende il controllo del patrimonio culturale italiano.“Sono qui solo per aiutare” dichiara Mario Resca. “Sono qui per servire il Paese”. Il suo problema è che gli è stato chiesto di servire cultura. E, per 12 anni, ha servito panini. Da pochi giorni l’ex capo della Mc Donald’s in Italia ha ricevuto l’incarico di seguire 3.600 tra musei e siti archeologici italiani. Il suo incontro con Sandro Bondi, Ministro della cultura del Governo di Silvio Berlusconi, ha sorpreso e diviso i massimi esponenti della cultura italiana.Alcuni hanno accolto favorevolmente l’idea di un manager esperto in un campo che chiedeva a gran voce una migliore gestione. Il più conosciuto critico d’arte italiano, Vittorio Sgarbi, ha definito la scelta di Resca “molto positiva”. Ma il Consiglio Nazionale dei beni culturali ha preso le distanze dalla riorganizzazione del settore che ha prodotto questa nomina. “Dirigere un’azienda importante o i musei italiani non è la stessa cosa” ammette sdegnato Salvatore Settis, presidente del Consiglio Nazionale.Resca ha ammesso di non essere esperto di arte o archeologia, ma fa notare che anche in altre circostanze ha avuto poche conoscenze iniziali di altri business successivamente seguiti. “Il mio ruolo non è sfidare gli specialisti, ma dare valore aggiunto” ha detto. Ma farlo senza scontrarsi con gli esperti potrebbe già rivelarsi difficile, dato che le esigenze di valorizzazione e conservazione [delle risorse culturali] sono contrastanti.
Il problema è che la cultura oggi in Italia è trattata – per stessa ammissione di tutti i politici – come una merce e in quanto tale come uno slow food va pubblicizzata (e non conosciuta) va usata velocemente (senza che sia studiata) e poi venduta (e non amata).
La politica non è quella di far cultura ma semplicemente di far soldi e allora chi può farlo meglio di un manager che riesce a vendere anche da noi – con la cucina che abbiamo – degli orrendi panini di vacca argentina?.
Tutto bene se non fosse per uno "slow food" di troppo. Infatti lo slow food, il rito lento del mangiare degustando il cibo è l'esatto contrario del fast food, dell'ingurgitare velocemente cibo senza sapore o dal sapore standardizzato, alla McDonald, per internderci. olo per la precisione
Donald Lam
era un lapis. olo per la precisione