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Ti trovi qui: Home / politica / politica locale / Gorizia e le bici

Gorizia e le bici

27 Agosto 2009 by Redazione 3 commenti

La decennale e più, richiesta di molti cittadini di predisporre anche a Gorizia una rete di piste ciclabili è ancora disattesa. Quanto è stato fatto, dimostra che le giunte che si sono succedute fino ad ora hanno interpretato male tale richiesta. Male, perché una rete ciclabile va fatta per agevolare la mobilità ciclistica e per disincentivare l’uso spropositato dell’auto, non relegarlo in alcuni percorsi fini a se stessi o peggio, ricavati alla meno peggio che, tra l’altro, sono in molti casi poco riconoscibili, con scalini impossibili, con segnaletica ambigua, dissestati, lasciati all’incuria. Le piste ciclabili non devono essere considerate alla stregua di un campo di basket o di calcio ove gli appassionati si ritrovano per praticare uno sport in un determinato periodo, o luoghi per far sgambettare i bambini sulla loro bici come un gioco. Sembra, in altre parole, che chi ha predisposto le ciclabili sia mero esercizio fatto dai “tecnici” a tavolino e non usa la bici! Perché non si fa il “copia e incolla” utilizzando l’esperienza di altre amministrazioni? Purtroppo, per loro, molti goriziani vanno anche fuori città, provincia, regione, stato e vedono come sono realizzate le ciclabili e come le bici sono considerate!Come inizio, perché non si prende in considerazione la possibilità di liberare alle bici i sensi unici, ove, ovviamente, non esista un reale pericolo come ad esempio in Via della Barca – via Bolivia. E’ un modo di facilitare l’uso della bici applicato in molte città e paesi italiani ed esteri. I benefici della bici :
• fa bene alla salute: due percorsi di 15 minuti in bicicletta al giorno bastano per avere un cuore sano;
• è ecologica;
• non è pericolosa per gli altri utenti della strada;
• è veloce: per i percorsi urbani fino a 6 Km di distanza la bicicletta è più veloce dell’automobile;
• occupa poco spazio (in un parcheggio per auto si possono collocare su rastrelliere appropriate 10 bici)
• fa risparmiare la realizzazione e la manutenzione di piste ciclabili richiedono costi minimi;
• riduce l’inquinamento acustico;
• riduce la congestione del traffico e quindi dell’emissione dei gas di scarico;
• con essa vengono risparmiate le risorse non rinnovabili: la bicicletta non ha bisogno di carburante. Inoltre, ed è bene sapere, chi viaggia in bici respira meno inquinanti di quanti si trovano all’interno dell’auto!

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Commenti

  1. Anonimo dice

    27 Agosto 2009 alle 15:31

    Per me bisognerebbe fare di più che piste ciclabili.
    Meglio riservare le strade di città alla bicicletta ribaltando l'attuale gerarchia delle scelte che Gorizia fa e che vede tutto in funzione dell'auto (sempre più asfalto, la casa fuori città, i centri commerciali, far la spesa con e spendere soldi per l'automobile, le rotonde, ecc) e mettendo al primo posto ciclisti e pedoni.
    Bisognerebbe stabilire che le strade del centro di Gorizia appartengono ai ciclisti e i marciapiedi ai pedoni. E poi certo prevedere corsie preferenziali, piste riservate per i mezzi pubblici e per le automobili.
    Per Gorizia dove tutto sembra impossibile questa pare follia ma esiste già a Ferrara, a Parma in tantissime città europee dove si vive meglio che da noi, a ritmi più sostenibili, dove negli spazi pubblici ci si incontra, dove si scopre la città ai ritmi della pedalata e del passeggio e non si corre con l'auto a casa a guardare la TV.
    Paolo

    Rispondi
  2. Anonimo dice

    28 Agosto 2009 alle 9:00

    Questa mattina ho avuto modo di seguire un cicloturista carico di masserizie: arrivato alla nuova rotonda ha dovuto aspettare due minuti, poi ha attraversato e nella discesa verso il sottopasso ferroviario ha rischiato di cadere sulla buca micidiale che non può essere evitata senza rischio di investimento; entrando in via san Michele si è immesso con due grandi sobbalzi sulla geniale pista mista ciclopedonale sul marciapiede: ho contato quattro soste (pensatelo con lo zainone sulle spalle e le sacche laterali della bici colme) per lasciar passare le auto che uscivano dai cortili. Dove improvvisamente finisce la ciclopedonale (3-400 metri in tutto) ha tentato di reimmettersi sulla strada principale e ci è riuscito dopo un altro paio di minuti di attesa. L'auto che sopraggiungeva da lontano ha suonato e l'autista gli ha anche rifilato un gestaccio. Per fortuna il ciclista era straniero e così non ho capito cosa ha bofonchiato guardandosi attorno all'indirizzo della nostra città "che si fa bella".
    ab

    Rispondi
  3. Anonimo dice

    28 Agosto 2009 alle 11:56

    Perchè non mandiamo in giro in bicicletta, a controllare "Gorizia che si fa bella", l'intera giunta comunale? Partenza davanti al Municipio, via Garibaldi, corso Verdi, piazza della Vittoria, via Carducci (porfido permettendo)e poi, per i sopravvissuti (Gentile e Del Sordi, sicuramente) un circuito ad anello da percorresi perr dieci tornate: rotonda piazzale Saba – rotonda piazzale Mantova. A chi vince un viaggio premio di istruzione ed educazione cicloturistica, non in Germania, ma in Slovenia!

    Rispondi

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