No, ‘sta rotonda proprio non va. Non per essere ipercritici, prima di esprimere un parere si è voluto provare e quella che segue è l’impressione ricavata.
Anzitutto è necessario cancellare la segnaletica preesistente per evitare la confusione dei messaggi; poi il diametro è troppo ridotto e non è facile comprendere in tempo reale le precedenze. Il corridoio di entrata dal sottopassaggio ferroviario consente l’allineamento su due corsie con conseguente inattesa strozzatura all’ingresso della rotonda; quelli di uscita – la discesa verso l’ospedale e l’inizio di via Duca d’Aosta – sono invece troppo stretti e accidentati.
Come già sottolineato i più penalizzati sono i pedoni che dovranno attraversare strisce pedonali collocate in luoghi assai pericolosi (immaginiamo il raro automoblista disciplinato che “si ferma” con la colonna che lo segue bloccata sulla rotonda…). Ma soprattutto i ciclisti, chissà perché la categoria di cittadini più odiata da tutte le amministrazioni comunali goriziane: i già citati stretti corridoi d’entrata e di uscita sono pieni di buche (non si potevano riempire prima di “lanciare” la rotonda?) che costringono a scarti improvvisi che possono costare molto caro. Meglio andare sul marciapiede e rischiare sulle strisce pedonali… Naturalmente scendendo dalla bici per non beccarsi la multa e qualche punto in meno sulla patente!
Una cosa è certa: la rotonda è amica degli automobilisti e dei petrolieri.
Tutte e due queste categorie mandano avanti il PIL con l'unica piccola differenza che i petrolieri diventano sempre più ricchi e gli altri sempre più poveri.
Il Comune invece di destinare soldi ad allargare i marciapiedi, fare piste ciclabili, luoghi di incontro e di socialità sceglie di fare questo tipo di politica: soldi ai ricchi e gli altri tutti buoni, chiusi in auto a rincretinirsi girando in tondo.
Wuaooo, l'ho fatta! Per due volte in bici.
Sono qui e posso raccontarla!
La prima in uscita da città: prima di immettermi in rotonda rallento per lasciar passare un auto che sta girando e che però non si fida, sento che all'interno il guidatore inveisce, poi passa, io procedo, sono in rotonda, ho precedenza, ma sono piccolo e devo frenare per lasciar passare un auto che entra in rotonda senza troppi complimenti.
La seconda tornando: giro attorno la rotonda troppo piano per l'automobilista che mi segue e che impreca – i finestrini sono aperti e si sente tutto – e appena finita la rotonda sgomma e mi passa soddisfatto.
Non so se ci torno.