Impressionanti le code autostradali alla fine del passante di Mestre e al Lisert. Impressionanti e, checché se ne dica – prevedibili da qualunque abituale frequentatore della famigerata A4: con un volume di traffico quattro volte superiore a quello previsto in fase di progettazione negli anni ’60 il restringimento dalle tre corsie recentemente inaugurate in pompa magna alle due della Venezia Trieste non poteva che creare enormi disagi. E per fortuna è stato eliminato il casello di Venezia Est, vera buona novità collegata alla creazione del Passante!
Casello che invece non è stato eliminato al Lisert, dove si sono toccati i “soliti” 7 chilometri di coda sotto il sole cocente, incredibile strozzatura nel cuore del Carso vera croce non soltanto per i turisti, ma anche per chi ogni giorno deve andare a lavorare verso Trieste.
Due domande ingenue ingenue agli esimi e ben pagati amministratori di Autovie Venete:
– Come è possibile restare tranquillamente al proprio posto quando si amministrano i destini di un’autostrada sostanzialmente identica a come era quando è stata costruita quarant’anni fa e che ogni anno finisce in prima pagina per le code record e per gli incidenti con più vittime in Italia?
– Come è possibile mantenere ancora il casello al Lisert, rifiutando ogni petizione popolare a favore dell’ovvia liberalizzazione della tratta o costringendo a pagare il biglietto ai poveri automobilisti in giornate che li hanno visti impiegare quattro ore per percorrere 90 chilometri con un caldo tropicale?
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