La tradizionale intervista di mezza estate del Sindaco Ettore Romoli contiene due notizie, una buona e l’altra meno buona, nel senso che ben poco risponde alla realtà dei fatti. La prima è che nel 2012 non si ricandiderà per evidenti motivi anagrafici (“Sarei troppo vecchio” ha detto). La seconda, invece, che presuppone il rinnovo della città completato nell’arco di un mandato, non risponde purtroppo alla realtà dei fatti quando si è quasi alla metà del quinquennio. Per quanto riguarda piazza Vittoria ci pare davvero impresa improba portare a termine sistemazione della galleria di via Bombi e impianto di risalita al Castello (come da impegni di programma) entro la primavera del 2012. Certo si potrà organizzare una effimera serata di moda su di una passerella improvvisata davanti alla Prefettura, ma paragonare piazza Vittoria, con le buche in attesa di essere riempite, l’asfalto a grana grossa che così bene lega con la pavimentazione in pietra grigia ed i rustici pali eretti per una sistemazione provvisoria dell’impianto di illuminazione, con piazza di Spagna ci sembra davvero un risibile azzardo. Per via Garibaldi apprendiamo con soddisfazione che i lavori riprenderanno il 31 agosto, ma all’atto dell’interruzione – a fine giugno o primi di luglio – era stato assicurato che gli stessi sarebbero ripresi una settimana prima, il 24 agosto. Per via Rastello, sia pure con grande ritardo rispetto ai numerosi annunci, i lavori sono prossimi al completamento e sono riusciti anche davvero bene. Solo che in quella zona della città parlare di attività commerciali pare un eufemismo: in via Rastello si contano 23 negozi chiusi su un totale di 51. A onor del vero, tutto ciò non può addebitarsi all’amministrazione comunale e grande responsabilità ricade sul quel ceto commerciale goriziano che per decenni “comprava a chilo e vendeva a toco”. Ma ciò che di più stride nella sua intervista estiva è che non c’è più alcun accenno ad alcune idee forza del suo programma di governo e trasformazione della città rispetto a quanto da lui affermato esattamente due anni addietro (Il Piccolo 15 agosto 2007) in un’altra intervista: “Il nostro progetto forte è il parco commerciale urbano nella zona dell’ex mercato”. E ancora: “… sarà compito del Comune rivedere completamente il sistema di illuminazione del centro storico e delle strade periferiche, attualmente inadeguato”. Di tutto ciò non solo v’è traccia ma – pare – nemmeno memoria. Così come non lo è per il piano parcheggi (ricordate: via Manzoni, piazza Battisti) o per quella vocazione “internazionale” della città che avrebbe dovuto porre Gorizia al “centro di una vasta area che va da Venezia a Praga e a Monaco di Baviera, da Vienna a Lubiana” (sempre dall’intervista del 2007). Alzi la mano chi ha visto, non diciamo frotte di turisti, ma almeno – con regolarità e certa frequenza – qualche pullman di turisti cechi, bavaresi o viennesi? Insomma, segni di un turismo organizzato che abbia fatto della città un punto di approdo. Se poi torniamo all’oggi, per l’intervento in Corso Verdi è vero che paiono reperiti parte dei fondi, ma per il resto si è allo stato del progetto. E che lo storico Corso diventi un boulevard pare proprio una boutade, mentre per quanto concerne la sistemazione di Corso Italia è stato lo stesso sindaco ad augurarsi di poter reperire i fondi per un primo intervento entro la fine del suo mandato. Certo, alla fine tutti i lavori pubblici hanno un termine. Ci saranno voluti cinque, sei o sette anni invece dei tre, quattro o cinque preventivati, ma alla fine gli interventi risulteranno completati. Così come completati – alla fine -sono risultati i lavori di lastricatura tra via Roma e via Oberdan (trenta metri) che hanno causato la chiusura delle due importanti vie per 11 mesi! Ma alla fine, con buona pace dei commercianti, sono stati completati. Così saranno completate le rotonde, ora provvisorie e il nuovo ingresso sud della città, i cui lavori dovevano iniziare a maggio e ora sono programmati per l’autunno e finalmente sarà inaugurato il museo dell’Arcidiocesi e anche piazza Sant’Antonio sarà completata (la scadenza su cui il sindaco si era personalmente impegnato è fissata alla fine del 2009. Ma pazienteremo, anche perché la colpa del ritardo non vorremmo fosse addossata ai nostri avi goriziani che hanno avuto la cattiva idea di farsi lì seppellire). Alla fine del suo mandato, però, il sindaco Romoli sarà ricordato non per aver rinnovato la città ma per essere stato il principale responsabile dell’operazione San Giovanni di Dio. Aver, dunque, affossato l’ipotesi della cittadella sanitaria transfrontaliera per regalare ai Goriziani un piccolo gioiello di ospedale. All’amianto.
Forum per Gorizia
Tutto condiviso, solo che i sostituti di Romoli preventivati oggi dal Piccolo fanno pensare alla famosa vecchietta di Siracusa che pregava per la buona salute del suo tiranno da tutti odiato: spiegava "ho conosciuto tuo nonno e ho pregato che morisse, così è accaduto ed è arrivato tuo padre; poi ho pregato ben più intensamente che se ne andasse tuo padre e così sei arrivato tu; adesso prego che tu stia bene perché immagino come potrà essere il tuo successore!" Della serie "dalla padella alla brace…"
Ovvero: per Gorizia calza perfettamente la legge di Murphy! Ma noi non disperiamo.