Sono passati quindici mesi dalla presentazione del progetto definitivo del Contratto di Quartiere 2 di Campagnuzza che prevedeva la realizzazione di 24 alloggi e di un asilo da 90 posti in luogo degli originari 54 alloggi ed un asilo da 40 posti, in linea con le esigenze del quartiere, previsti dal progetto preliminare. Da allora più nulla, se si eccettua una stringata informativa di Ater che a febbraio 2009 comunicava che si sarebbe dovuto aspettare la fine d’anno per l’approvazione da parte del ministero competente, avendo però cura di omettere che l’ulteriore dilatazione dei tempi era dovuta al fatto che la commissione paritetica Stato/Regione Fvg aveva richiesto un necessario supplemento di istruttoria, avendo rilevato che il progetto definitivo presentato da Ater differiva sostanzialmente dal preliminare risultato vincente non solo in termine di alloggi (24 in luogo dei 54 originarie) ma anche e soprattutto nelle caratteristiche di sperimentazione previste dal bando originario. Nella buona sostanza, a quasi cinque anni dalla presentazione in pompa magna del progetto risultato vincente che ha portato nelle casse del Comune 8,5 milioni di euro per la realizzazione del progetto curato da Ater si è ancora in attesa di esaurire l’iter burocratico.
In questa storia infinita, tuttavia, abbiamo potuto appurare che si è ora in presenza di una gradita novità avendo la Regione deliberato lo stanziamento di una somma suppletiva in grado di consentire ad Ater di dar corso alla costruzione di tutti i 54 alloggi originariamente previsti e soprattutto di consentire il rispetto di quelle caratteristiche di sperimentazione previste dal bando che avevano fatto risultare vincente il progetto. E fin qui tutto bene, se non fosse per il fatto che ora Ater dovrà ripresentare un nuovo progetto definitivo che tenga conto delle osservazioni avanzate da Ministero e Regione nonché del ripristinato numero di alloggi rispetto ai 24 del progetto di quindici mesi fa. Insomma, come al gioco dell’oca: casella nera e ti tocca ritornare al via. E dunque: nuovo progetto definitivo, a cui seguirà il progetto esecutivo, a cui seguirà l’appalto dei lavori, a cui seguiranno i lavori. Sulla scorta dei non lusinghieri precedenti, almeno altri tre o quattro anni, sperando che poi, alla fine, i soldi stanziati dalla Regione ed inseriti ripetutamente da anni nel bilancio preventivo del Comune, bastino a coprire il costo dell’opera.
Si dirà, questa è una storia di ordinaria burocrazia e inefficienza all’italiana, peccato che Ater di Udine sia in dirittura di arrivo per la realizzazione dello stesso contratto di quartiere nel Comune di Palazzolo dello Stella, e abbia poi partecipato, e vinto, al Contratto di quartiere 3 per Palmanova mentre il progetto di Ater Gorizia per le casette Pater di Ronchi dei Legionari si è classificato terzo, non rientrando così nella assegnazione dei fondi. E pensare che il presidente di Ater Grion, nel lontano dicembre 2006 aveva rassicurato, in un incontro ufficiale, il Consiglio Circoscrizionale della Campagnuzza che i 90 giorni previsti dal bando per la stesura del definitivo sarebbero stati ampiamente sufficienti, così come ha provveduto ad inaugurare alla presenza dell’ex assessore regionale, ora senatore, Lenna il complesso edilizio di via Gallina ancora in data 30 giugno u.s., ma a tutt’oggi, e siamo prossimi all’autunno, nessun inquilino ha mai messo piede nei nuovi appartamenti. Tutto ciò, forse perché a Gorizia anche la crisi degli alloggi è una crisi psicologica e di fiducia e, in ogni caso, sta già passando, come da tempo sostiene qualcuno.
ma nooooo … ancora contratto di quartiere campagnuzza? anni di progettazioni, professionisti pagati, riprogettazione, e ora si ricomincia da capo?
ancora non sono consegnati gli alloggi di via gallina? ma cosa si aspetta?