Ecco il perché dei silenzi dell’Assessore al Parco Culturale e dello stesso sindaco Romoli sull’argomento.
La casa di confine sul Rafut è destinata a diventare la sede di un’Agenzia di Promozione Sociale di livello internazionale. Si tratta della realizzazione di un progetto presentato nell’ambito del sistema Italia/Slovenia coordinato dalla Cooperativa Arcobaleno con diversi partner sloveni e italiani. Tra questi ultimi il Comune di Gorizia che ha messo a disposizione l’edificio sul confine dopo che la stessa maggioranza consigliare aveva deliberato la sua alienazione – che potrà comunque essere facilmente ritirata con una semplice delibera giuntale; e tra molti altri enti locali su tre Regioni (Fvg, Veneto e Emilia Romagna) c’è anche la Provincia di Gorizia, anch’essa coinvolta in quello che si presenta come un mega-progetto finalizzato anche a incrementare e sostenere lo sviluppo dell’impresa sociale nella vicina Slovenia. Il grosso fascicolo è già sui tavoli europei dal 10 settembre e si attende per dicembre la definizione della questione.
Chissà se il Romoli smascherato risponderà ora all’accorata lettera con la quale il gruppo consigliare del Forum chiedeva di poter avviare un discorso culturale sul Novecento goriziano anche attraverso il riutilizzo dei suo luoghi simbolo?
Che squallore! Sindaco e assessore al Par.Cul. sapevano tutto da inizio mese e facevano gli "gnorri". Non era più semplice, onesto, corretto dire alla consigliera Di Gianantonio e a chi sossteneva l'idea del museo del '900 che per quelle sede era giù stata impèegnata con la Coop. Arcobaleno. Chissà che risate che si sono fatti alle spalle di Bellavite. Ma tali comportamenti evidentemente rientrano nel loro stile, quello dei Brunetta.
Donald Lam
Romoli, ma siete sicuri che è lui a dettare gli indirizzi della politica goriziana? Io ho qualche dubbio. Credo che non sono loro che decidono bensì qualcun'altro che sta comunque in giunta e che comanda sopra le teste,ammesso e non concesso, che ci siano teste in quella giunta che non ha nessun programma culturale per la città. temo che le decisioni siano state prese altrove, provare a chiedere all'exsindaco Valenti e che Romoli non ne sapesse nulla…ma spero di sbagliarmi. Se così fosse aspetterò come altri goriziani le risposte del sindaco smascherato. Bravo Andrea
in estrema sintesi alcune questioni che andrebbero approfondite:
1.Gorizia ha un sindaco che non racconta alla città i suoi programmi e cittadini contenti di di non saper nulla. Io credo che una città così non possa aver futuro.
2.il “sociale” può esser fatto dappertutto. Il sociale va fatto nel centro storico abbandonato e in vendita o nelle periferie più bisognose. Un ufficio sociale proprio al Rafut in quel luogo simbolo di tutt'altre storie e memorie a me sembra una scelta “anti-sociale”.
3.Quel luogo è simbolo della separazione e può continuare a vivere solo trasformandosi nel suo opposto, in luogo di dialogo, di produzione di un sapere condiviso sulla memoria, la cultura e l'immagine del territorio transfrontaliero. Credo sia proprio non volere questo, la ragione per la quale non si vuole questo progetto.
Paolo Sergas
mi è subito venuta in mente l'immagine del quadro di Leonardo.."L'ultima cena". Forse anche al tavolo del consiglio comunale è seduto un giuda…
Leggo questo commento dopo aver scritto il post del 29 settembre. Mi piacerebbe sapere se chi sta attentando alla novità che è il Forum per Gorizia lo sta facendo per ignoranza o per calcolo.
Andrea Bellavite
cari amici, non vi hanno insegnato che il nemico non aspetta altro che ci si scanni tra di noi per ridere a crepapelle? La fiducia nelle persone che fanno parte del proprio gruppo deve essere radicata e personalmente sul capogruppo Forum non esistono dubbi. Non abbiamo nessun Giuda al nostro interno, sull'esterno non ci giurerei. Intendo dire che non tutti comprendono l'importanza del progetto, non tutti hanno chiaro che un ufficio della cooperazione sociale non occorre che si faccia proprio al rafut, neppure a sinistra. Pazienza. Che quelli che credono al progetto facciano però sentire la loro voce, perchè, e lo voglio ribadire con forza, bisogna sostenere chi sta nelle istituzioni, altrimenti non si può fare nulla. Dunque, cara società civile, intellettuali, giornalisti, opinion maker, poeti, scrittori e musicisti, FATEVI SENTIRE SULLA STAMPA!!!adg