La situazione economica e sociale goriziana presenta numerose criticità, segnalate più volte nella Commissione Welfare e nell’aula del Consiglio Comunale. Abbiamo appreso dalla stampa della situazione delicatissima di imprese come la Siles ed anche la Carraro. Il ridimensionamento di queste strutture produttive comporterà una riduzione di posti di lavoro e, allo stato attuale, risulta molto difficile comprendere, in una realtà come la nostra, come e dove le maestranze potranno essere ri-assorbite. Temo che, soprattutto per le donne, si venga a creare una situazione di maggiore precarietà, con lavori sottopagati, a tempo, in taluni casi anche in nero.
Siamo in una situazione resa drammatica anche dal fatto che ai lavoratori in Cassa Integrazione si aggiungono disoccupati, giovani in attesa di lavoro, famiglie che, per i più diversi imprevisti, si trovano in varie situazione di grave disagio economico.
Lo sforzo della politica deve essere quello di cercare delle soluzioni. Certo esse non potranno essere definitive, né risolvere alla radice il problema della disoccupazione, ma possono costituire una boccata d’ossigeno per chi vive non solo la drammatica situazione della perdita dell’occupazione, ma anche la profonda solitudine che potrebbe derivare dal percepire un disinteresse delle istituzioni nei confronti dei soggetti più deboli. Il problema complesso non può essere risolto solo dando sussidi o pacchi con generi alimentari, ma studiando attività che siano utili immediatamente e che possano anche configurarsi in occupazioni più stabili (pensiamo al campo della pulizia dell’ambiente, della manutenzione del verde, ecc.).
Sappiamo che la Regione ha stanziato oltre due milioni di euro per i cosiddetti lavori socialmente utili, lavori che riguardano operai in cassa integrazione ed in mobilità. Le Amministrazioni Comunali possono assumere in questo modo, al di là dei dettami della legge finanziaria, su progetto, lavoratori che si trovino in questa situazione.
Risulta che diversi Comuni della Provincia si stiano muovendo in tale direzione.
Chiedo pertanto al Sindaco.
– se l’Amministrazione abbia predisposto già dei progetti per l’impiego di lavoratori in occupazioni socialmente utili e se sì, quali siano tali progetti.
– se l’Amministrazione intenda attivarsi per allargare la fascia degli aventi diritto anche a disoccupati che non si trovino nelle condizioni di Cassa Integrazione e Mobilità.
– se l’Amministrazione intenda non solo attivare i lavori socialmente utili, che come tutti sanno hanno una scadenza, ma istituire in sinergia con le Organizzazioni Sindacali, con le strutture preposte alla formazione dei lavoratori, con i Centri per l’impiego e con ogni altra Istituzione che ne abbia competenza, dei percorsi formativi che consentano, finito il periodo d’assunzione, un inserimento più stabile nei processi produttivi.
Anna Di Gianantonio
Rispondi