Il Presidente della Camera non cessa di stupire. Qualche decennio fa, giovane prediletto di Almirante, sosteneva che “Mussolini è stato un bravo statista”; poi ha parlato del fascismo come del male assoluto e ha cercato di costruire una Destra credibile e per quanto possibile moderata. Sugli immigrati aveva firmato con Bossi il famigerato peggioramento della già deludente “Turco Napolitano”; ora sul tema sorpassa clamorosamente a centro sinistra un Pd privo di idee, senza curarsi del “fuoco amico” di Feltri, scontrandosi con i razzisti Bossi – Calderoli e ponendosi in pole position nelle lotte per il riconoscimento dei più elementari diritti agli immigrati e ai richiedenti asilo.
Chissà cosa ne pensano gli ex An nostrani (Del Sordi, Gentile) e i pidiellini assenti alle recenti commemorazioni partigiane (Sindaco e company)? Forse quando si accorgeranno della progressiva svolta del loro leader dovranno chiedere lezioni urgenti di storia, sloveno, europeismo, plurilinguismo, pacifismo, urbanistica, welfare, ambientalismo e quant’altro… Magari “scaricheranno” i malcapitati consiglieri comunali neobossiani Zotti e Alberti che così dovranno di nuovo cercar casa…
Più probabilmente faranno finta di niente e tireranno avanti per la propria strada.
Tutto vero. Certo è che se non resta altro che puntare sulle autorevoli e condivisibili prese di posizione del presidente della Camera il "compagno" Fini, vuol ben dire che nel centro sinistra siamo alla frutta. Non è un caso se anche l'Udc ora fa la voce grossa, mentre nel Pd i contendenti alla segreteria si sparano tra di loro bordate a palle incatenate e Rutelli (ex radicale, ex movimentista di centro, ex margheritino, ex candidato premier trombato, ex sindaco di Roma, ex candidato sindaco di Roma trombato una seconda volta), ora in forza al Pd, già si appresta a passare al centro perchè "il Pd è troppo di sinistra" (sic). Che dire? Nel deserto del centro sinistra e sulle macerie della sinistra disastrata: che Dio ce la mandi buona, e speriamo nella Linke alle prossime elezioni tedesche.
Donald Lam