Gorizia, tra le 17 e le 18. Chi rientra in città dal raccordo di Villesse trova una gran fila dalla rotonda in giù dovuta ai lavori in corso in via Trieste; chi arriva da Lucinico o dalla Mainizza e non ha pensato di attraversare Piedimonte è meno fortunato, dal ponte VIII agosto in poi è una corsa a tappe in salita: se va verso via Lunghisonzo trova la fila provocata dal senso unico alternato per i lavori sotto il ponte della ferrovia, se invece si dirige verso il centro e affronta le già di per sé congestionate rotonde di Piazzale Mantova e Piazzale Saba trova la sorpresa del rifacimento delle strisce pedonali tra il distributore di benzina e le scalette che conducono in stazione. Risultato, fila fino alla Comunità Arcobaleno in via san Michele, fino all’inizio della discesa in via del Carso, passo d’uomo in via Aquileia. Da sperare che qualche ambulanza non debba arrivare a sirene spiegate nel vicino Ospedale. Mah, va bene che si devono realizzare i lavori, tuttavia c’è da chiedersi: a) se devono essere svolti tutti nello stesso momento nei vari ingressi della città; b) se il peraltro più volte invocato rifacimento del bitume (rosso) e della vernice bianca delle strisce pedonali deve essere protagonista proprio nell’ora in cui i cittadini tornano a casa dal lavoro; c) se non è il caso di provvedere a una diversa sistemazione delle rotonde – in particolare quella veramente troppo stretta di piazzale Saba – prima che si verifichi qualche incidente.
un senso di sconforto:ecco cosa si prova a guardare queste foto. Ormai a livello nazionale e locale galleggiamo, in attesa, come diceva il famoso Vittorio Vidali, del "refolo di bora" che spazzi via tutto, il prima possibile.