E’ un problema, non lo si può negare. Se si intende con questo termine chi è sotto i trent’anni si può constatare con facilità che i giovani disertano quasi al completo partiti, gruppi culturali orgamizzati, chiese e quant’altro. Anche negli ambienti in cui si prendono decisioni importanti i giovani non ci sono e quando ci sono vengono ridotti a poco più di un numero (cfr maggioranza in Consiglio Comunale a Gorizia). Per non parlare della Cultura, dove spesso sono necessari decenni di “protaborsaggio” per poi rinunciare a lottare o emigrare: basta leggere qualsiasi locandina goriziana per vedervi stampigliati i soliti nomi… E così associazioni, comitati e gruppi anche importanti, che vorrebbero “contare” in città, vedono assottigliarsi di giorno in giorno le loro file e i rari cinquantenni possono rallegrarsi di essere ancora “tra i più giovani”.
Il fenomeno è complesso e non può essere esaurito in poche righe: in questo post viene segnalato come un invito a porsi il problema. Dato per scontato che le nuove generazioni non sono né migliori né peggiori di quelle che le hanno precedute, come intersecare le loro esigenze, come offrire loro una voce in grado di incidere sui processi decisionali del presente, come parlare una lingua comune in grado di abbattere reti di divisione, come favorire un dialogo critico e costruttivo?
l'unica cosa che sapete fare a gorizia è bere bere bere……………e di nuovo bere, infatti è un paese privo di iniziative.
bere bere bere……………….non sapete fare altro.