Il prossimo Consiglio Comunale è fissato per lunedì 26 ottobre. L’ordine del giorno è molto impegnativo cosicché si può supporre che tra eventuali comunicazioni del sindaco, interrogazioni e trattazione dei primi due punti “tecnici” si arriverà alle fatidiche ore 23, quando tutto lascia prevedere che il solito esponente della maggioranza proporrà come già accaduto tre settimane fa di “andare tutti a dormire” lasciando per l’ennesima volta inevase le questioni proposte nelle mozioni: il futuro della cultura a Gorizia, il destino degli esercenti benzinai, i cartelli bilingui (italiano inglese!!!) sui monumenti goriziani e – ultimo – il futuro della Sanità isontina. Durante l’ultima riunione dei capigruppo consigliari è stata negata ogni possibilità di dividere in due serate la discussione e il rappresentante del Pdl ha fatto capire di non aver intenzione di andare oltre le 23.30. Data l’urgenza si è chiesto (e almeno a parole ottenuto) un impegno da parte del presidente del consiglio affinché il sindaco promuova un documento unitario dei Consigli comunali della Provincia e dell’Amministrazione Provinciale in materia di Sanità: lo stesso primo cittadino dovrebbe riferire all’inizio della seduta del 26 ottobre il risultato di tale consultazione. Staremo a vedere. Per l’intanto, gli altri propositori di mozioni importanti si diano pace, almeno fino a metà novembre non ci saranno altre riunioni. Gorizia può attendere, come sempre…
Queste sono sconcezze che non possono essere più accettate. Mozioni che hanno richiesto tempo, studio e attenzione da parte dei consiglieri, non vengono mai prese in considerazione. Allora cosa stiamo a fare lì? A garantire un numero legale ad una giunta che non ha nessuna voglia di confrontarsi con persone che magari hanno qualche idea più di loro? Credo che si debba fare un'attenta riflessione sulla scadimento ed il degrado di questa cosiddetta democrazia, che si nutre di silenzio, quando va bene, altrimenti passa al turpiloquio e all'offesa personale da osteria.adg