Domani, sabato 21 novembre “alle cinque della sera” il sindaco Romoli si presenterà nell’arena della conferenza capigruppo per discutere di sanità. Non ha molto da temere: è vero che non ha mai risposto a una – dicesi una – delle numerose interrogazioni (De Santis, Bellavite, Bianchini, ecc.) a lui rivolte sul tema in questi ultimi due anni, che ha accettato senza battere ciglio il deliberato rinvio della discussione dell’ordine del giorno De Santis nei consigli comunali di settembre ottobre e novembre; che ha accusato di disfattismo chi era perplesso il giorno dell’inaugurazione del san Giovanni di Dio, il “gioiellino del Nord Est”. Tuttavia ora si presenta come il “salvatore della patria sanitaria provinciale” il cui declino è iniziato proprio una ventina d’anni fa forte dell’appoggio del sindaco di Monfalcone e di parte del Pd provinciale. Insomma, c’è poco da stare allegri: con la firma dei capoccia si sta consumando ciò che era stato previsto in un piano regionale programmato proprio da chi ora si propone come principale oppositore. Che ci sia qualcosa che non va?
Per quanto mi riguarda l'unità a difesa di qual che resta della sanità goriziana va bene, sia con una iniziativa bipartisan sia con una iniziativa congiunta con Monfalcone. Ma tale azione va fatta nella chiarezza delle resposabilità politiche e personali. Diversamente diviene una accozzaglia indistinta in cui non si distingue chi è la vittima e chi è stato il carnefice. Fuor di metafora vanno denunciate tutte le responsabilità politiche che hanno condotto all'attuale situazione, senza alcun compromesso che saprebbe tanto di inciucio. Solo nella chiarezza di ruoli e responsabilità si può fare un servizio alla città ed ai goriziani. Deve assolutamente essere rimarcato il fatto che il centrodestra goriziano, e Valenti in particolare quasi a ricambiare un favoree al sindaco Romoli, in questi tre mesi ha fatto di tutto perchè il consiglio comunale prima e la conferenza dei sindaci poi non discutessero della situazione drammatica in cui versa(va) la sanità goriziana.
Dario Ledri
Posto che il sottoscritto ha fatto tutte le battaglie a difesa della sanità (goriziana ed isontina), quindi nello schema manicheo che alcuni propongono sta dalla parte dei "buoni", si può sapere quale sarebbe invece la soluzione che il Forum (o il blog del Forum, o gli elettori del Forum) propongono?
Io ho richiesto a Roldo, durante la conf capigruppo di lunedì, di convocarne un'altra – urgente – in cui il sindaco potesse/dovesse riferire in tema di Piano sanità e ui tagli previsti. Serviva, evidentemente, per assumere un'iniziativa politica. Serviva costruire un percorso di unità. E son soddisfatto che poi il PD provinciale sia venuto dietro, rilanciando addirittura (autonomamente) con l'incontro Pzzolitto-Romoli-Valenti-Greco di giovedì.
A voi sembra un inciucio?
A me sembra, invece, da sottolineare la straordinarietà positiva (e disperata) della ricerca di un unità politica e territoriale finora purtroppo mai registrata in difesa della sanità (territoriale e/o ospedaliera) isontina.
Mentre la nave affonda, è patetico (e inutile) incazzarsi con chi ha sbagliato rotta… Mentre la nave affonda bisogna remare tutti nella stessa direzione. Poi, arrivati salvi dal naufragio, potremo nuovamente distinguere tra "buoni" e "cattivi". Tra chi ha sbagliato in passato e chi no. Tra chi ha la responsabilità iniziale del disastro e chi no… E allora, solo allora, anch'io ritornerò (se servirà) a dire che tutto iniziò da Fasola&C, che le lotte fatte anche dal sottoscrito con il Comitato erano sacrosante, che poi il Comitato è stato solo materialmente sconfitto (ma non moralmente, perchè avevamo ragione)…
Ora, remiamo tutti senza inutili polemiche e dannose divisioni.
Federico Portelli
Concordo con Federico sulla necessità di salvare a tutti i costi la nave cercando di evitare che affondi; ma non credo che la definizione delle responsabilità sia un'azione patetica: al contrario ritengo che soltanto rimuovendo le cause che hanno generato la frana sia possibile salvare le case sulle quali essa incombe. Comunque sia nella lotta per la salvaguardia e possibilmente il rilancio della sanità goriziana ci saremo e cercheremo in tutti i modi di contribuire a raggiungere la posizione unitaria da tutti auspicata, senza per questo venir meno all'esigenza della chiarezza e della lealtà. Indubbiamente la proposta elaborata dal pd e fatta propria dai romoliani di conferire maggior autorità alla conferenza dei sindaci e la costituzione di due commissioni ad hoc potrebbe essere un buon punto di partenza.
Andrea Bellavite
Leggo solo ora il cortese commento di Federico Portelli. Stante che non ho mai messo in discussione che il capogruppo del Pd non abbia "fatto tutte le battaglie a difesa della sanità goriziana e isontina" e in considerazione del fatto che il sottoscritto all'interno del Forum non rappresenta altro che se stesso, mi permetto di far notare che la richiesta, definita urgente, al Sindaco di riferire in tema di sanità altro non è se non il contenuto sostanziale di quella mozione a firma del consigliere De Santis in difesa della sanità isontina che – per responsabilità esclusiva della maggioranza – attende da tre mesi (e quindi c'erano tre mesi di tempo per allertare i sindaci della provincia e l'opinione pubblica isontina nel suo complesso) di poter essere discussa in Consiglio. Mi permetto, dunque, di far rilevare al capogruppo del PD che se ciò non è avvenuto, ivi compresa la tempestiva convocazione della conferenza dei Sindaci, ciò va denunciato perchè attiene alla responsabilità politica del Sindaco e della maggioranza che governa il capoluogo. Se poi il contenuto dell'accordo con il Pdl, avviato per iniziativa del Pd, "presenti Valenti, Romoli e Pizzolitto, che prevede l'adozione di percorsi istituzionale, tra cui appunto il coinvolgimento della conferenza dei sindaci", di tutto ciò non vuol far menzione, non mi pare proprio un buon viatico all'avvio dei lavori delle costituende commissioni, di cui – per altro – occorre conoscere compiti, funzioni e modalità di costituzione e rappresentatività.
Nella buona sostanza, non credo basti un general-generico invito a "remare tutti senza polemiche e divisioni".
Dario Ledri