Ci sarà l’accordo sulla sanità provinciale nel Consiglio Comunale di domani?
Tutti lo vogliono, Romoli e il pdl che sostengono di “aver finalmente messo insieme Monfalcone e Gorizia”, il pd provinciale che rivendica la primogenitura sul patto di ferro che dovrebbe valorizzare la Conferenza dei sindaci e costituire due commissioni ad hoc, il Forum che però chiede di fare chiarezza sulle responsabilità dell’attuale situazione, Progetto Gorizia che per l’asfittico settore domanda ulteriori investimenti piuttosto che tagli…
La verità è che là dove si dovranno discutere e decidere i destini del piano Kosic non c’è alcun goriziano (vedi per esempio giunta regionale e terza commissione del consiglio): per questo e per tanti altri motivi la sorte della sanità provinciale sembra purtroppo segnata, tutti corrono a presentarsi davanti ai cittadini come salvatori della patria, nessuno sembra voler cadere nel tranello e rimanere con il cerino in mano.
Un’autentica posizione politica non può limitarsi a invocare l’unità come un valore a priori; un malato deve essere curato, ma senza anamnesi ogni intervento potrebbe risultare nel migliore dei casi inutile: la sanità goriziana è molto malata ma nessuna medicina le potrà giovare senza che siano evidenziate le cause della sua ormai ultradecennale sofferenza!
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