Se il ciclista percorre con delicata attenzione i controviali di Corso Italia il minimo che può capitargli è lo sguardo fulminante dei passanti. Ma se gli stessi controviali sono trasformati in parcheggio per gli avventori degli esercizi del centro sembra che nessuno se ne preoccupi più di tanto. Si provi a girare per la zona dopo il tramonto e a vedere quante belle auto fanno mostra di sé: sì, perché non ci sono le 500 o le Panda, ci sono soltanto i Suv, le Bmw e tante altre auto di lusso. I cui proprietari, alle legittime rimostranze dei cittadini semplici, sfoderano ancora – alla Totò – il prepotente “lei non sa chi sono io”! (esperienza di ieri) Insomma, tempi duri, ritorna l’arroganza dei ricchi, i non-vip se ne stiano zitti.
Sappiamo tutti chi sono: basta prendere nota delle targhe, memorizzare e …. aspettare: "à da finì a' nuttata" (De Filippo).
ahahaha :o)
Signori si nasce e loro, modestamente, lo nacquero!
Ma come?! Se basta una telefonata alla Polizia Municipale per produrre un tempestivo intervento risolutore?! Eh si. Altrimenti si potrebbe incorrere nel reato di "omesso controllo" da parte dei medesimi (vedi Il Piccolo del 21/8). Del resto è come quando li si chiama per le soste abusive delle auto sulla ciclabile di piazzale Casa Rossa. Non hai nemmeno riposto il cellulare che sono già lì. Cosa vuoi di più!Già da Caino e Abele chi girava in suf (leggi SUW) godeva di privilegi. Vuoi mettere oggi! Briareo.
"dove c'è troppo benessere e ricchezza dilaga di conseguenza molta ignoranza e superficialità"