E’ stata inaugurata oggi pomeriggio la nuova sede della Caritas diocesana, gli uffici nella struttura del convento dei Cappuccini, i centri di smistamento dei pacchi per le persone indigenti in via Faiti. La sala di piazza san Francesco è stata dedicata all’imperatore Carlo e alla moglie Zita, i magazzini a padre Adelio Lambertoni. Sono intervenuti il direttore don Paolo Zuttion, don Valter Milocco, l’Arcivescovo mons. Dino De Antoni e l’assessore al welfare regionale Kosic, che non soltanto ha espresso parole di compiacimento per la nuova sede ma ha anche detto che la Giunta regionale da lui rappresentata condivide totalmente il valore simbolico e i contenuti dell’operato della Caritas (chissà se altri autorevoli rappresentanti delle forze politiche di maggioranza – Narduzzi o Ballaman, tanto per fare qualche nome – condividono questa opinione!). In effetti se non ci fosse la Caritas oggi nessuno si prenderebbe cura dei richiedenti asilo espulsi dal Cara di Gradisca, che vagherebbero abbandonati a sé stessi da uno Stato che tra i principi fondamentali della sua Costituzione annovera il riconoscimento del diritto d’asilo.
La polemica innescata oggi su un quotidiano locale intorno alle coperte Ikea è del tutto fuori luogo. Non perché non si possa discutere la modalità di reperimento delle coperte per i poveri, ma perché l'occasione dell'inaugurazione della nuova sede richiedeva soltanto ammirazione e valorizzazione: in questo particolare momento se non ci fosse la Caritas decine di richiedenti asilo espulsi dal Cara di Gradisca oggi sarebbero ridotti alla fame. I responsabili e i volontari hanno allestito due bellissime sedi dedicandole in modo originale a personaggi della storia ecclesiatica e civile del Centro Europa. In attesa che le istituzioni riconoscano i "crocifissi del nostro tempo" un grande incoraggiamento alla Caritas a continuare così… Poi si potrà discutere l'opportunità o meno di collaborare con Ikea, ma in un altro frangente.
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