Ieri sera si è svolto al Palace Hotel un dibattito sulla caduta (o abbattimento, come qualcuno ha sottolineato) del Muro di Berlino. E’ stato organizzato molto bene dalla Giovane Italia, neocostitutita componente provinciale dei Giovani del PdL. Al di là dei contenuti sul tema espressi dai sei relatori appartenenti a diversi orientamenti politici e culturali, ci sono da rilevare tre brevi osservazioni:
1. Il sindaco Romoli, nel suo intervento “dal pubblico” ha annunciato che è stata avviata con Nova Gorica la procedura per costituire un GECT (Gruppo euroregionale di cooperazione territoriale). Si tratta di un’istituzione sovranazionale che collega direttamente i comuni di una zona di confine con le strutture dell’Unione Europea, se ben impostata una straordinaria opportunità per Gorizia, Nova Gorica e tutto il territorio. Non si sa quali contenuti saranno presi in considerazione (il fatto che la solerte propaganda romoliana non abbia evidenziato fino a ieri questi “passi” lascia intendere che si è solo all’inizio), ma indubbiamente quella intrapresa è la strada giusta da percorrere se si vuole dare un volto nuovo alle città.
2. Livio Semolic e Rodolfo Ziberna hanno ribadito la volontà di collaborazione delle loro associazioni, l’Unione economica degli sloveni e la Lega nazionale: organizzeranno a breve insieme un dibattito con la presenza di Jan Gawroski e Demetrio Volcic sulla “caduta dei muri” e proseguiranno la via costruttiva del dialogo e del confronto. Un’altra bella notizia che dimostra che veramente “qualcosa si muove”.
3. Gli organizzatori della serata erano giovani, alcuni molto giovani e soprattutto erano tanti. Il partito delle libertà attrae anche nella nostra provincia e porta nelle compassate discussioni politiche una ventata di allegria e di freschezza. Forse l’eccessiva preoccupazione di “demolire” il presidente del consiglio attaccandolo sulla sua personalità piuttosto che proponendo un articolato programma alternativo ha sviato il centro sinistra che non si è accorto che nel centro destra ci sono dei nuovi fermenti che devono essere presi in molto seria considerazione. Anche a livello locale.
Insomma, tre spunti su cui discutere e su cui tenere desta l’attenzione. Possibilmente nei quali entrare da protagonisti per spingere la nostra geopolitica locale nella giusta direzione…
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