Leggo che l’assessore regionale Molinaro, a margine della sua visita in città in occasione dell’inaugurazione di via Rastello, sollecitato dal consigliere Valenti ha espresso rassicuranti dichiarazioni circa il futuro della sanità goriziana. In particolare, ha espresso l’auspicio che in un prossimo futuro la realtà goiriziana trovi uno sbocco sinergico con la vicina Nova Gorica in campo sanitario come in altri campi, alla luce anche dei possibili nuovi e importanti accordi di collaborazione nell’ambito dell’euroregione, a far tempo dal 2010. Dichiarazioni assolutamente condivisibili e che indicano un percorso che vale assolutamente la pena di iniziare ad affrontare con strumenti finalmente operativi, ma che nel contempo necessitano di alcune precisazioni, in mancanza delle quali si corre il rischio di dimenticare chi siano oggi i protagonosti della scena. Primo: l’entrata della Slovenia in Europa è stata formalmente ostacolata dal centrodestra nazionale che si è opposto esprimendo parere contrario. Secondo: all’epoca nello stesso modo ci era espressa l’Amministrazione Comunale guidata da Gaetano Valenti. Terzo: il progetto dell’ospedale transfrontaliero con l’integrazione della struttura di via V.Veneto con l’ospedale di San Pietro è stata deliberatamente affossata con la soluzione del San Giovanni di Dio, fortemente voluta dall’allora assessore regionale Romoli e subito fatta propria e condivisa, anche a costo di ribaltare una precedente scelta, dall’ex-sindaco Valenti. Quarto: all’atto dell’inaugurazione del San Giovanni di Dio il sindaco Romoli, con grande fair play, definì i pochi presenti che dissentivano come “i disfattisti”. Quinto: da tre mesi in Consiglio Comunale non si può discutere di sanità goriziana per scelta deliberata del centrodestra.
Oggi, in presenza di un piano regionale che taglia inersorabilmente la sanità goriziana e le funzioni del suo ospedale, inaugurato meno di un anno fa, si invoca l’unità di tutti i soggetti protagonisti della scena politica ed istituzionale goriziana, e non solo, in difesa dei diritti del cittadino e a tutela della sanità goriziana. Si può essere senz’altro d’accordo. Ma ciò deve avvenire, a mio modesto avviso, nella chiarezza dei ruoli e delle responsabilità. Altrimenti ha il forte sapore di inciucio bipartisan che serve a salvare coscienze non proprio candide.
Dario Ledri
Il sindaco sostiene che è stato un (suo) successo mettere d'accordo Gorizia e Monfalcone nonché i partiti maggiormente rappresentati in Provincia di Gorizia. Quelli del Pd sostengono invece di essere stati loro a realizzare una bozza di lavoro e a raggiungere l'obiettivo della condivisione da parte di Romoli, Valenti e c. Quindi tanto chiara la situazione non è e la corsa a far vedere "chi è stato più bravo nella sanità" (come qualcuno ha dichiarato sui quotidiani odierni) continua in altre sedi. Resta l'impressione che tutto sia già stato ampiamente deciso e che questi tardivi "patti indissolubili" servano soltanto a parare le spalle degli amministratori in vista dei prossimi appuntamenti elettorali… ab
E quindi cosa proponi?
pieffe
Se Pd e Pdl rivendicano entrambi la primogenitura di una proposta unitaria, a me apare che ci sia qualcosa che non torna, e che magari anche puzza. Allora per essere concreti e riprendendo alla domanda di "pieffe" credo si debba stendere un docuento congiunto in cui si riconosca la necessità del''unità di intenti a difesa della sanità isontina avendo però cura di sottolineare come a suo tempo un'altra scelta sarebbe stata possibile e auspicabile. Per Gorizia e anche per Monfalcone. Del resto sono cose note a tutti e più volte dette e ridette, che solo alcuni professionisti della politica fingono di non sapere,. E opportunamente tacciono sulla questione.
Dario Ledri