Un classico esercizio di fine anno: il bilancio sui dodici mesi appena trascorsi. In profondo rosso la politica nazionale e regionale, la prima caratterizzata da un’evidente accelerazione di un processo disgregativo della democrazia e dei principi fondamentali della Costituzione, la seconda dai poco onorevoli record collezionati per ciò che riguarda le norme più restrittive d’Italia concernenti i diritti e i doveri degli immigrati. A livello locale prosegue il percorso di Gorizia verso una sempre più forte marginalizzazione, con la chiusura quotidiana di esercizi commerciali e la cronica mancanza di prospettive imprenditoriali e produttive; al palo anche la politica culturale, incapace di uscire dai confini mentali che non sono stati aboliti dall’ingresso della Slovenia nell’Unione europea e nell’area Schengen. La crisi economica si è fatta particolarmente sentire nella ventilata chiusura della Carraro e nella sparizione di altre piccole realtà industriali, ma le prospettive per il prossimo futuro non sono certamente rosee. E di positivo, cosa segnalare? Mah, forse alcuni dei primi passi dell’amministrazione Obama in Usa, soprattutto per ciò che concerne la riforma sanitaria e alcune prospettive internazionali di lungo corso; la faticosa approvazione del Trattato di Lisbona che apre prospettive importanti per il futuro dell’Europa; l’inaugurazione della tratta autostradale da Razdrto a Vipava che consente ai goriziani di raggiungere in meno di un’ora la bellissima e promettente capitale della Slovenia. Poco altro, almeno così a prima vista. Ma ben vengano ulteriori riflessioni di sintesi dei nostri “venticinque lettori”.
beh, non posso che non essere d'accordo su tutti i punti… Mi piacerebbe essere un po' più ottimista, ma ahimè non sempre fa rima con realista. Il futuro non solo non lo vedo roseo ma tende sul grigio. Nel senso che ormai dai "potenti" non possiamo aspettarci molto, non solo per colpa loro ma di tutto quello che sta dietro a loro… un'importante arma di difesa è quello di predere consapevolezza mirata a non attaccare esclusivamente il politico di turno, ma cercare appunto chi sta dietro: il burattinaio o i burattinai non citati dei mass-media tradizionali. 😉
Buon 2010 con una nuova consapevolezza! 🙂