Cosa propone la Regione Friuli Venezia Giulia nella sua Finanziaria? Un taglio netto delle attività culturali! Non sempre ci rendiamo conto del profondo significato e del forte impatto che la cultura ha, in tutte le sue forme espressive. La cultura è certificato di vitalità, per i singoli e per l’intera comunità. Senza di essa, senza il suo impulso creativo, si svuota di senso ogni nostro desiderio di convivenza, di pace e di reciproca conoscenza. Così infatti deve essere interpretata la Cultura con la “C” maiuscola, soprattutto là dove si parlano diverse lingue e nei terrori di confine: punti d’incontro tra differenti esperienze, come la realtà nella nostra Regione dove si incrociano le culture italiana, slovena, friulana, tedesca e croata. In una cornice come questa la dimensione culturale può e deve essere un’ulteriore espressione di ricchezza e curiosità. Ma dobbiamo pure accorgerci che la cultura della convivenza e della pace non sono “automatiche”, vanno costruite giorno dopo giorno con fatica ed umiltà: anche le esperienze e gli eventi che sembrano “piccoli” e non significativi sono invece insostituibili perché a loro modo contribuiscono a creare occasioni di incontro, di reciproca e sincera conoscenza.Promuovere la ricchezza della varietà delle culture è uno degli indirizzi fondamentali dell’Europa contemporanea la quale si pone come obiettivo il consolidamento di valori quali il rispetto della diversità, la comprensione reciproca, la coabitazione pacifica, la sicurezza, la salvaguardia dei diritti umani. E così la nostra Regione, che dovrebbe essere terra di confine con la finestra aperta (o chiusa) verso l’est europeo e verso l’Asia minore, taglia le risorse ad un’attività che è anche produttiva, un vero e proprio valore aggiunto al complesso quadro sociale della nostra realtà.Il Kulturni dom percepisce finora dalla Regione qualcosa come 90 mila euro ogni anno, il taglio previsto si attesta ontorno alla misura del 30%. Secondo me la vera questione – per il Kulturni Dom di Gorizia come per ogni altra attività regionale – è se la Regione Friuli Venezia Giulia ritiene che il contributo sia stato finora ben investito e se il tasso d’interesse suscitato è stato riconosciuto significativo.E’ vero infatti che anche nel panorama culturale esistono dei rami secchi: occorre stare attenti a non buttare via con l’acqua sporca pure il neonato! In questo momento di crisi la cultura svolge un ruolo importante in quanto volano sociale: proprio per le difficoltà che si ricorntrano ovunque è necessario che gli sguardi siano maggiormente orientati al futuro. Invece di tagliare le buone risorse è necessario investire su chi può garantire una nuova ventata di creatività culturale, di fresca innovazione, una nuova spinta in grado di favorire lo sviluppo della cultura nella nostra Regione.
Igor Komel
Chi ha visto la puntata di Annozero di ieri sarà stato colpito come me da una verità evidente: mentre, spesso in termini incomprensibili, si parla di scandali, tangenti, processi brevi, ecc. si accenna raramente al fatto che LEGALMENTE gruppi come Fininvest possono aprire società in Olanda o Ungheria dove pagano il 5% di tasse.Non parliamo dunque di Isole Vergini e altri paradisi fiscali, ma di azioni normali delle imprese. Un lavoratore dipendente paga invece il 20% di tasse ed è costretto a fare le notti per mandare un figlio all'Università e pagarsi il mutuo. A questo punto va ribadito che i tagli, siano essi alla sanità o alla cultura, sono difficilmente accettabili in un paese che ha fatto della sperequazione, della mancanza d'equità, dell' evasione, del privilegio dei suoi ceti più ricchi, il suo collante sociale. I rami secchi sono loro, non certo i teatri o i festival culturali.