Lasciando per un attimo in secondo piano i tanti milioni che paiono sprecati per il Conference ed il fatto che sulla questione sarebbe gradita, oltrechè dovuta, una qualche assunzione di responsabilità da parte di una classe che si vuole dirigente, credo che i commenti al vetriolo di un leghista della prima ora come il dott. Gianpiero Fasola sui presunti favori elargiti ai goriziani rispetto ai cittadini monfalconesi “sistematicamente umiliati ed offesi”, meritassero un commento da coloro che rappresentano il ceto politico goriziano. A distanza di cinque giorni dalle esternazioni di Fasola c’e stata la sola puntuale osservazione del dott. Alessandro Caprara che, numeri e dati alla mano citati con grande precisione, di fatto smonta il teorema fasoliano secondo cui “non esiste al Nord Italia un altro comune di 35.000 abitanti ove abbiano sede tutte le strutture pubbliche che hanno sede a Gorizia”. Desidero allora ricordare all’illustre politico che, ad esempio, con la costituzione di Iris spa, che inglobava anche la derelitta Enam che operava nel territorio monfalconese, dal 2003 ad oggi nella casse del comune di Monfalcone sono confluiti 1,776.000 derivanti dal cosiddetto “vincolo sui ricavi della distribuzione” mentre in quelle del Comune di Gorizia la bellezza di 36.000, per la modica differenza di soli 1.740.000! Solo per dirne una.
Circa, poi, l’osservazione sulla produzione reale di reddito dal quale ricavare le tasse, il fatto che la storica presenza del cantiere, la cui attività rappresenta da solo il 52% del pil regionale, è un dato di fatto così come altrettanto oggettivo è il fatto che la piccola e scalcagnata provincia di Gorizia, è tale in conseguenza di una guerra che l’ha privata del 90% del suo territorio. In ogni caso, quello che colpisce delle osservazioni del dott. Fasola è lo spirito che le sottende: quello della divisione, quello di mettere gli uni contro gli altri, quello di aizzare i poveri e derisi monfalconesi contro i goriziani che vivono di favori e finanziamenti, come se gli aiuti di Stato non avessero salvato più volte gli storici cantieri.
Dario Ledri
Ma parliamo di quel Fasola, che ,si vocifera, da assessore alla sanità ha partecipato e vinto al concorso per il posto di primario della oncologia di Udine ? E pare anche unico concorrente? Della serie ti piace vincere facile? Di quel Fasola che già dai tempi del liceo, invece di dedicarsi alla caccia alle gonnelle, studiava la strategia per vendicarsi degli asseriti torti subiti da Monfalcone? Di quel Fasola che non ha fatto e non continua a fare altro che seminare odio ed acredine mascherato da buona amministrazione, e con sospetto tempismo, con il solo risultato di indebolire vieppiù la sanità dell' Isontino? Se è quel Fasola lì, allora è quello che si è comportato e si comporta esattamente come hanno fatto, secondo lui, quei cattivi goriziani amministratori che accusa… e l'allievo ha abbondantemente superato gli ignari ed inconsapevoli maestri. Quello che preoccupa è che nelle file del governo regionale attuale non vi siano menti pensanti di livello tale da evitare di continuare a richiedere "consigli e lumi" sul governo della sanità regionale ad uno che si professa ex politico, ma che in realtà nell'ombra , al calduccio del suo posto da primario, continua a trescare per far scontare ai cattivi goriziani i loro peccati, nel contempo cercando anche , se possibile , lui anima pura ed esente da certi vizi goriziani di antica memoria , di poter essere l'unico re della oncologia regionale a scapito del CRO di Aviano. Della serie… ci siamo proprio stufati!