Quali risultati otterrà il vertice di Copenaghen? Il pessimismo della vigilia non consentiva di aspettarsi chissà che, tuttavia i primi giorni di lavoro sembra abbiano almeno raggiunto l’obiettivo di una forte sensibilizzazione mediatica intorno ai temi dell’ambiente e della possibile catastrofe ecologica. Certo non induce a ben sperare l’esclusione di Al Gore con il suo grido di denuncia relativo al problema del riscaldamento globale (il suo famoso film fu proiettato al Kinemax nel corso della campagna elettorale del 2007); tuttavia le preoccupate affermazioni di Obama e collaboratori nonché dei vertici della Cina e dell’India sottolineano che in realtà è in atto un vero cambiamento di rotta. Da una situazione nella quale lo sviluppo del proprio Paese sembrava essere preponderante rispetto alla stessa sopravvivenza del Pianeta si sta passando a una concezione più globale nella quale appunto la salvaguardia del Mondo comincia a essere considerata (finalmente!) conditio sine qua non per il benessere di ogni singola Nazione. La strada è certamente molto lunga e costellata di ostacoli seminati a piene mani dai controllori e gestori delle riserve di energia; tuttavia è sempre più evidente che anche il singolo abitante del Mondo “centra”, in particolare del sempre meno popolato mondo dei ricchi super-consumatori: le scelte di acquisto o non acquisto, di solidarietà o di interesse, di giustizia o di ingiustizia, di rispetto per l’ambiente o di degrado, possono in qualche modo condizionare il futuro e influenzare scelte che avranno conseguenze costruttive e drammatiche per le prossime generazioni.
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